
Si sa, la storia l’hanno scritto gli uomini (al maschile intendo e non come genere umano) e anche la Bibbia.
Eva, la prima donna, non poteva che essere vista come la causa del male del mondo. Eva stupida e facilmente corruttibile da un serpentello.
Ma se l’avessero scritta le donne?
Eva… Eva la rivoluzionaria, Eva la coraggiosa che non teme di sfidare anche il suo creatore, Eva che cambia il corso della storia del mondo, mentre Adamo si sollazza pacifico, tra ruscelli e campi fioriti a sfogliare margherite e a ripetere “m’ama… non m’ama”.
Ma questa è una favola che il buon Darwin, ha smentito facendoci discendere tutti da una scimmia.
Però la storia dell’umanità rimane e proprio quella donna ha dovuto combattere, paradossalmente di più nelle società evolute, per affermare i suoi diritti, per essere al di sopra di quella dicotomia, che da sempre, l’ha vista inferiore all’uomo.
Lotte, secoli e millenni di lotte che hanno mortificato quell’essere meraviglioso che è la donna.
Umiliata nel fisico e nella femminilità sino a ridurla a pura carne, bruciata viva sui roghi perché diversa e ribelle, ingiuriata e derisa per la sua intelligenza, lì dove l’uomo aveva semplicemente paura di misurarsi sullo stesso piano intellettivo, ridicolizzata per la sua esigenza di esprimere opinioni…
Inferiore!
In molte parti del mondo, le cose permangono a quel passato non troppo remoto, delle nostre società. In molte parti del mondo le cose non sono cambiate da quei “roghi” appiccati ai piedi di una donna per distruggerne la dignità e anche la fisicità.
Ma a volte, con disincanto e delusione, credo che non siano cambiate nemmeno in molte parti del nostro emisfero.
Ancora sento rinfacciare alla donna posti di prestigio, come se la capacità intellettiva fosse solo appannaggio dei maschi. Ancora la donna deve difendersi da loro, anche sul piano fisico, rimettendoci a volte, la sua stessa vita. Ancora sento la colpa di violenze carnali, ricadere sulle donne.
Persino “il tradimento dell’uomo”, è sempre colpa della donna, come se esso non abbia capacità di discernere tra giusto e sbagliato!!!
L’elenco è lungo…
Però non tutte le colpe sono di “Adamo”, lo scervellato giovinetto che saltellava gioioso nel paradiso terrestre, ma anche, non vogliatemene, di una dicotomia (qui sì dicotomia), tra chi possa essere definita DONNA e chi debba semplicemente essere definita… “femmina”? Non trovando altro termine.
Perché c’è una bella differenza e in un mondo evoluto come il nostro (o forse “involuto”), sono spesso le stesse donne a proporsi solo per la loro fisicità.
Basta farsi un giro sui social… così dopo secoli di lotte ed evoluzione siamo al punto di partenza: proporsi come tagli di carne… commisurarsi sul piano fisico!
Almeno l’8 marzo, in memoria di 129 operaie morte in un rogo, per rispetto a quelle donne che l’8 marzo del 1917 scesero in piazza, chiedendo la fine della guerra, per chi ci ha rimesso la vita lottando per essere libera, per le madri che piangono, ancora oggi, i figli uccisi in stermini fratricidi, per quelle donne che in molte parti del mondo, non possono scegliere per se stesse, per chi lotta con l’orgoglio di essere DONNA, facciamo nostro la frase di una donna che ha dimostrato al mondo che si può essere uguali a un uomo: Rita Levi Montalcini.
“Le donne che hanno cambiato il mondo, non hanno avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza”.
Buon 8 marzo e siate aquile e non galline perché, per quanto ci provi, una gallina non potrà mai volare, mentre l’aquila è la regina dei cieli!
Fortunata Barilaro
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2 commenti
Immacolata Mariggiò
dom 9 marzo 00:51 rispondi a Immacolata MariggiòComprendo le buone intenzioni, ma non condivido il suo punto di vista "giudicante" e nemmeno il disprezzo per le galline, a cui il buon Dio ha voluto concedere il diritto di esistere tanto quanto le aquile. A mia opinione la dott.ssa Montalcini é andata bene oltre l'obiettivo di eguagliare un uomo, ha dimostrato dove può arrivare una donna che possa esprimersi liberamente e realizzare pienamente le proprie potenzialità umane e intellettive e come lei tante altre donne in campi diversi. Il vero punto é quindi la libertà.... che ogni donna possa essere sempre libera di essere ciò che é. Poi certo non tutti gli uomini sono Einstein e non tutte le donne sono Montalcini.... La parità di genere si realizza nella libera scelta di essere ciò che si é....smettiamola di dire alle donne come devono comportarsi o atteggiarsi per essere considerate "adeguate".
Antonella Nieddu
sab 8 marzo 10:58 rispondi a Antonella NiedduGrazie Sig.ra Barilaro, la strada è ancora lunga, ma lei oggi ci ha ricordato che non dobbiamo stancarci.