
Depuratore consortile, tornano le autobotti: cresce l’allarme dei cittadini
Manduria – Nuove segnalazioni sul depuratore consortile Manduria-Sava, situato lungo la costa, stanno alimentando proteste e timori tra i residenti della zona. Negli ultimi giorni, infatti, è stato notato un costante movimento di autobotti dirette all’impianto gestito da Acquedotto Pugliese. Un via vai che, secondo gli abitanti, coincide con un aumento dei cattivi odori percepiti nell’area circostante.
Il fenomeno non è inedito. Già lo scorso gennaio l’azienda aveva ammesso il ricorso a soluzioni straordinarie, parlando di un intervento d’urgenza per fronteggiare l’eccessiva concentrazione di solfiti nei reflui urbani. In quell’occasione si era proceduto all’immissione di biomassa proveniente da altri depuratori (Grottaglie-Monteiasi e Lizzano) per stabilizzare il comparto biologico.
Oggi, però, lo scenario sembra ripetersi senza che siano state comunicate nuove condizioni di emergenza. Ed è proprio questa mancanza di spiegazioni a spingere la politica locale a intervenire. Il consigliere comunale Domenico Sammarco, esponente delle liste civiche di opposizione, ha inviato una richiesta formale di chiarimenti agli assessori comunali all’Ambiente e ai Lavori pubblici, Katia Fusco e Piero Raimondo, e ai membri della commissione speciale di vigilanza sul depuratore.
Nella lettera si sollecitano risposte precise: quali sono le ragioni del traffico di cisterne? Sono stati effettuati controlli sugli odori e sugli eventuali superamenti dei limiti di legge? Quali analisi aggiornate sono disponibili e quali misure di monitoraggio sono state attivate?
L’opposizione, oltre a dar voce alla crescente insofferenza della comunità, mette sotto accusa l’amministrazione comunale, ritenuta troppo silenziosa e poco reattiva nel pretendere da Aqp informazioni tempestive e verificabili. «Il compito del Comune – è la posizione di Sammarco – non può limitarsi ad assistere: occorre vigilare affinché l’impianto, nato per migliorare la depurazione, non diventi fonte di nuovi disagi ambientali e sanitari».
Intanto i cittadini restano in attesa di chiarimenti ufficiali. Tra i timori c’è che il ritorno delle autobotti non sia legato a un’emergenza imprevista, ma rappresenti una prassi ordinaria che rischia di compromettere la qualità della vita e la sicurezza del territorio.
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2 commenti
CRICORIU
oggi, dom 14 settembre 09:28 rispondi a CRICORIUImmissione di biomasse da altri depuratori Is the new "sgumbramu li gabinetti dei paesi limitrofi" privi , ancora, di allacciamenti alla rete fognaria... Un po' come la discarica ti li munnezzi... Ni sta enchiunu ti schifu da tutti i fronti.. e qualcuno che sta a Roma grida al successo...
Domenico
oggi, dom 14 settembre 08:15 rispondi a DomenicoBravo Sammarco! Perché non dici niente sul fatto che l'acqua depurata viene sversata nel terreno mentre siamo in piena crisi idrica?