Un imprenditore manduriano di 40 anni, F.T. le sue iniziali, è stato assolto dopo essere stato indagato per presunti maltrattamenti nei confronti della sua convivente, E.O., di 36 anni, che nel 2014 lo aveva lasciato dopo circa 8 anni di fidanzamento e un lungo periodo di convivenza. La donna che aveva deciso di interrompere il rapporto quasi alla vigilia delle nozze, a data già fissata e con gli arredi acquistati, aveva denunciato l’ex convivente accusandolo di aver incendiato la sua autovettura che era parcheggiata davanti l’abitazione della madre dove era andata a vivere dopo la fine della convivenza.
Non solo, convinta di questo, aveva poi raccontato di essere stata più volte picchiata dal suo compagno ma di non aver mai avuto il coraggio di denunciarlo e né di recarsi al pronto soccorso per farsi refertare le lesioni. Per avvalorare la tesi della presunta vendetta dell’uomo nei suoi confronti, in sede di denuncia dell’attentato incendiario dell’auto l’allora 28enne aveva dichiarato che il giorno dopo l’imprenditore aveva scritto sul proprio profilo Facebook una frase in cui avrebbe lasciato intendere di essere stato lui l’autore dell’incendio. Di tale post, però, la polizia non aveva più trovato traccia.
Indagato per tutto questo, ci sono voluti otto anni all’imputato per essere assolto con la formula piena. Nel corso del dibattimento, l’avvocato che lo ha difeso, il penalista Lorenzo Bullo, ha dimostrato l’innocenza del suo assistito che era stato indagato sulla base delle sole dichiarazioni della sua ex. Fondamentale è stato l’esame in aula della presunta vittima che non ha fornito riscontri alle circostanze indicate nella querela. La vicenda processuale durata ben 8 anni si è quindi conclusa con la sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto emessa dal giudice Elio Cicinelli.
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1 commento
Marco
sab 14 maggio 2022 06:32 rispondi a MarcoOgnuno di noi ha una COSCIENZA con cui fare i conti prima o poi... 🧟®