Il destino del fiume Chidro resta legato ancora al nulla osta dell'Arneo, mentre i termini per non perdere il finanziamento stanno per scadere. Questo, in estrema sintesi, l’epilogo della “partita a scacchi” che si gioca ormai da oltre 6 anni e vede protagonisti l’amministrazione comunale di Manduria, le Riserve Naturali e l’Arneo, quindi come arbitro la Regione Puglia che amministra la posta in palio, cioè il finanziamento di 1,3 milioni di euro. Quella che appariva come una semplice formalità, rischia di diventare ormai la causa dell’annullamento di uno dei più attesi progetti di riqualificazione che riguarda l’area protetta del fiume Chidro che prevede l'abbattimento dell'ecomostro (il dissalatore mai entrato in funzione diventato un rudere).
Ieri si è svolta la prevista visita del direttore selle Riserve Naturali, dottor Alessandro Mariggiò, negli uffici della Regione Puglia, dove gli è stato chiesto di presentare un'altra relazione tecnica. Tale richiesta, francamente, appare fuorviante rispetto all’iter tracciato fino all’altro ieri, avente come unico e ultimo traguardo, l’ottenimento del nulla osta dal dottor Francesco Ferraro, commissario del Consorzio Unico di Bonifica Centro Sud (ex Arneo) per l’abbattimento dell’ecomostro. Malgrado da giugno 2023 venisse data come imminente la firma dell’accordo, al contrario, ad oggi, di tale documento non c’è ancora traccia, lasciando spazio, ancora una volta, a dubbi e polemiche intorno all’unica effettiva certezza che consiste nella imminente perdita del finanziamento di 1,3 milioni di euro. Infatti, il 30 settembre non è poi così lontano e, ciò che appare ancor meno fattibile, una eventuale modifica del progetto includendo l’ecomostro, o ipotetico futuro impianto di dissalazione, nettamente incompatibile con le vigenti normative europee riguardanti le aree naturali protette.
Pertanto, saltando il finanziamento, bisognerà che l’amministrazione comunale valuti come procedere giuridicamente, visto che c’è stata la trasformazione da Arneo al nuovo Consorzio. Infatti, la richiesta dei danni ammonta innanzitutto a 130mila euro spesi per istruire le pratiche progettuali e di finanziamento, alla quale va aggiunto un congruo risarcimento per il disastro ambientale creato dalla presenza dell’agglomerato di cemento, fermi restando sulle responsabilità civili e penali, riguardanti il pericolo per la pubblica incolumità rappresentato dalla fatiscente costruzione.
Gianluca Ceresio
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11 commenti
Piero
mer 18 settembre 11:45 rispondi a PieroAiutooo aiutooo,COMMISSARI urge il Vostro aiuto
Enzo
mer 18 settembre 11:42 rispondi a EnzoSolo demagogia, serve x giustificare i loro incassi di scalda sedie. Oponione
Uccio
mar 17 settembre 16:31 rispondi a UccioDalla foto si evince i Gregorj preoccupati
Pietro
mar 17 settembre 14:59 rispondi a PietroCome mai il nostro grande Governatore non interviene per risolvere il problema di Manduria con l'Arneo, visto i buoni rapporti dopo la creazione del Consorzio Unico di Bonifica del Centro Sud? Con tutti i debiti che avevano i quattro Consorzi di Bonifica, quasi del tutto inutili per noi, ma utili per loro per le tasse, hanno pensato che l'unione fa la forza, per continuare a tartassare i cittadini! C'è da riflettere!!
Gregorio
mar 17 settembre 14:29 rispondi a GregorioCerto che, se si perde il finanziamento, a questo; il Direttore delle riserve naturali, i Dirigenti del Consorzio ARNEO, il Sindaco e assessori tutti ,ecco.. potete aprire un’attività commerciale con targhetta di: INCAPACI & INCOMPETENTI S.p.A. Sicuramente farebbero grossi affari !!
Manduriano doc
mar 17 settembre 12:43 rispondi a Manduriano docLa storia in Italia è sempre la solita , burocrazia, denaro da spartire ecc... tutti sappiamo che li c'è un mostro, bene mandiamo escavatori è demoliamo tutto...razza di politicanti..
giocagio
mar 17 settembre 10:04 rispondi a giocagioMa veramente serve l'acqua del chidro per irrigare? qui si dimentica o si fa finta che con l'entrata in funzione del depuratore da subito ìdovremmo avere tanta acqua depurata da utilizzare per l'irrigazione? Mentre il solo pensare alle opere di recupero della fatiscente struttura e in più la costruzione di un impianto di dissalazione, appare come pura sciocchezza e comunque richiederebbe procedure e finanziamenti incerti. Cmq accio presente che la salinità del chidro è molto alta e questo significa impianti impattanti e residue salini da smaltire ovviamente alterando le concentrazioni naturli del mare.
Dino Conta
mar 17 settembre 08:41 rispondi a Dino ContaL'importante è non far fare il bagno alle persone nel fiume per il resto va tutto bene... Sindaco incompetente
Gino
mar 17 settembre 08:32 rispondi a GinoChe bella foto
Lorenzo Libertà per la Marina
mar 17 settembre 07:58 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina🤣🤣🤣🤣🤣 Che giochetti da venditori di fumo 🤣🤣🤣🤣 Tutte comparse pluri stipendiate dal popolo che giochicchiano nel prenderci in giro. Tutto all' ultimo momento 🤣🤣🤣🤣 Intanto qualcuno se la gode 😜 La Riserva del Fiume Chidro non è mai stata ne rispettata e ne tutelata da quando è stata costituita. Troppi interessi stagionali gravano intorno al fiume. Il resto sono pagliacciate tipiche degli italiani politicanti. Solo a Manduria potevano dare la bandiera blu senza avere i criteri per averla 👋👋👋 Opinioni
Egidio Pertoso
mar 17 settembre 07:50 rispondi a Egidio PertosoCavilli senza fondamenti giuridici, oltre che di buon senso. Si espropriano abitazioni per presunta " pubblica utilita' " nel progettare strade incompiute, ed ora non si riesce a farsi rilasciare un semplice decreto prefettizio per metter mano su un rudere che tanto danno ha fatto e fara' all'ambiente=uomo ! A meno che, se qualcuno ha le mani sporche in questo "affaire", sara' reso innocuo dall''intervento del ministero dell' interno e dell'infrastrutture e, non ultimo, da quello dell' ambiente, ai quali la "cosa" compete. Un plauso doveroso al governo della nostra Regione: piu' attenta a "raccomandare" ad "amichetti" e non tutelare i suoi cittadini che considera " imbecilli coglioni", come nel caso " ARNEO" .