
Quando un gioiello riesce a mantenere il suo successo nei decenni e a venir indossato in occasioni che vanno dal red carpet all’aperitivo in centro con la migliore amica, significa che è entrato nella storia del costume. Le peculiarità appena citate riguardano pochi pezzi del mondo della gioielleria. Tra questi, spicca senza dubbio il bracciale tennis. Sono passati più di 30 anni da quando questa tipologia di braccialetto ha iniziato il suo viaggio verso la fama mondiale e, ancora oggi, è tra i regali più gettonati nei casi in cui si punta a conciliare semplicità e raffinatezza.
Nelle prossime righe, vediamo assieme alcune curiosità che lo riguardano e che non tutti conoscono.
L’origine del nome
Il nome “bracciale tennis” è realtà dal 1987. In quell’anno, infatti, la celebre tennista Chris Evert, soprannominata dai redattori della rivista Tennis Magazine “dama di ghiaccio” per via del suo stile potente e competitivo, perse il suo bracciale di diamanti, disegnato da un gioielliere egiziano, durante un match. La sua richiesta di interrompere la partita per recuperare le pietre è ancora oggi uno dei momenti storici per gli appassionati dello sport sulla terra rossa.
Un simbolo inconfondibile
Il bracciale tennis, prima di avere questo nome, veniva chiamato in un altro modo. Quale? Eternity Bracelet. Il motivo era legato alla presenza della chiusura a scomparsa che, di fatto, nel momento in cui il bracciale è indossato rende la successione di pietre senza principio e senza fine. Il gioiello a cui sono dedicate queste righe veniva considerato un simbolo d’amore eterno. A contribuire all’associazione in questione ci ha pensato anche la chiusura a forma di otto, simbolo dell’infinito.
Un gioiello di lusso
All’inizio della sua scalata verso il successo mondiale, il bracciale tennis era considerato un gioiello di lusso. Se, oggi come oggi, viene proposto mettendo in primo piano diverse pietre, ai tempi si commercializzavano solo bracciali tennis con diamanti, con tutte le conseguenze del caso sul prezzo finale che, visto il prestigio della pietra, non era certo accessibile a tutti.
A questo punto, i più curiosi relativamente alle caratteristiche del gioiello si faranno domande sul taglio. Quello più utilizzato in generale - anche oggi - è il taglio tondo a brillante, un grande classico chiamato in causa in diverse occasioni, dagli anelli fino ai bracciali.
Il bracciale tennis all’inizio del Novecento
Guardando al passato, per la precisione agli anni Venti del secolo breve, si può trovare quello che, a detta di molti, è un antenato del bracciale tennis attuale. Si tratta di un gioiello noto come serpentina. In quel periodo, si usava indossarne più di uno al polso. L’obiettivo, infatti, era quello di restituire un impatto visivo simile a quello di una spirale.
A ricordare la popolarità della serpentina nei primi decenni del ‘900 ci ha pensato un articolo di Vogue dal titolo The true story of Chris Evert's Tennis Bracelet.
Quando si regala il bracciale tennis
Il galateo dei regali è fondamentale da conoscere se si vuole fare bella figura. Quando lo si chiama in causa, è bene ricordare che anche il bracciale tennis è coinvolto. Quali sono le situazioni in cui lo si regala? Togliendo il già citato caso della coppia che vuole giurarsi amore eterno con un gioiello diverso dall’anello di fidanzamento, ricordiamo occasioni molto formali, come per esempio una laurea, il diploma, una promozione sul lavoro.
Il significato del gioiello è infatti legato a un augurio di buon auspicio per il proprio futuro e le evenienze sopra citate sono spesso il primo passo per un avvenire felice.
Il numero di file
Anche se siamo abituati a vedere pezzi caratterizzati da una singola fila di pietre, il bracciale tennis può presentarne fino a quattro.
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