
Pubblichiamo un’interessante ricerca bibliografica e storia dell’avvocato Luigi Stano che mette a nudo tutti gli errori di chi ha deciso di realizzare un parcheggio sotterraneo sotto l’ex mercato coperto. Lo studioso manduriano, ha scoperto cosa si cela nel sottosuolo di quel determinato punto del centro storico manduriano che con la perversa logica della rigenerazione urbana verserà tonnellate di cemento in uno dei luoghi più delicati della città, a poche decine di metri dalle mura megalitiche messapiche e che porterà il traffico veicolare nel cuore della città e non viceversa come consigliano nel mondo tutte le regole dell’urbanistica sostenibile.
Secondo i documenti che Luigi Stano ha potuto visionare, nel secondo Novecento l’area dell’ex mercato era il giardino del vicino convento delle suore di clausura. Sempre dai documenti consultati da Stano, in quel sottosuolo che ora si vuole scavare per realizzare l’autoparco sotterraneo, si troverebbero le sepolture delle suore del monastero, scalinate, un fossato e una grande cisterna (forse proprio quella dove è sprofondato l’escavatore). Di seguito il contributo dell’avvocato Luigi Stano.
I recenti fatti di cronaca hanno catalizzato l’attenzione sul costruendo parcheggio sotterrano ove era ubicata la “Piazza coperta”
Il sito prima di essere stravolto per la costruzione della piazza coperta nel secondo novecento, era il giardino delle suore servite di Manduria.
Istituzione conventuale e di clausura femminile che vede la nascita dalla ferrea volontà della sua fondatrice: Giulia Troiani, che per certi versi ridisegna e completa, arricchendolo il tessuto urbanistico di Casalnuovo.
Del resto tutti gli studi convergono nell’indicare nell’architetto Mauro Manieri il progettista, Mauro Manieri che ideò una nuova via visionaria e per certi versi spregiudicata al Barocco, che nelle fabbriche dell’epoca di Casalnuovo (Palazzo Imperiali, monastero delle servite ecc) volle rendere visibile.
Ma tornando al nostro giardino delle Servite di esso ne abbiamo varie descrizioni.
Tra le fonti edite spicca lo studio con ampia appendice documentale, fatto dal compianto studioso manduriano Prof Antonio Pasanisi, dal titolo: Maria Giulia Troiani e il monastero delle servite di Manduria.
In un documento pubblicato nell’appendice documentaria e datato 1747 si legge “ …. Il giardino suddetto sta murato con muro di larghezza di palmi sei circa di smisurata altezza”, quindi il giardino era un’oasi quasi impenetrabile dall’esterno, ma quale tesoro nascondeva?
Ebbene è lo stesso scritto ad indicarci cosa vi fosse e come arrivarci:
“Da detta maggiore scala pietrizia, vi è un’altra scala segreta dalla quale si cala anche il coro basso, nel quale non solo vi sono alcuni stipi per rimettere li fiori dell’altari, e la sepoltura dove si sotterrano e seppelliscono li cadaveri delle religiose quando muoiono, ma ancora due camerini, dalli quali camerini si confessano le religiose….Dalla scala segreta si esce pure in un supportico, il quale ha la sboccatura al giardino di d° monastero, il quale è alberizzato di frutta di molte sorte, e preciso citrangoli, pergole et in mezza vi è un acquaro guarnito di pergole; vi è pure una fossata, dove si tengono lo galline et alle volte l’animali negri”.
Quindi è certo che all’interno del giardino si trova, al centro, una grande cisterna ed ancora le indagini con sonar rinverranno anche un fossato, forse parte non interrata del fossato messapico che lambisce la zona.
Non è dato sapere se il luogo dove la ruspa attualmente è sprofondata sia quella cisterna circondata da pergole e quando e se il fossato verrà rinvenuto, avendolo potuto cancellare i lavori per la costruzione della piazza coperta.
Certo è che quel muro di altezza smisurata non è bastato a salvaguardare Il tesoro delle suore fatto di pergole, citrangoli (specie di arance amare molto in uso sino alla metà degli anni cinquanta) e galline ed animali neri, potrebbe essere questa l’occasione per farlo rivive in un angolino di quello che si sta facendo ora, ricordando quello che era un piccolo paradiso nascosto nel cuore della città.
Avvocato Luigi Stano
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