
Sgradito regalo pasquale per il comune di Manduria dalla Regione Puglia. Da Bari, infatti, è arrivata la decisione con la quale la Regione ha approvato definitivamente l'ampliamento della discarica in contrada «La Chianca» gestita dalla «Manduriambiente».
Si tratta di un sito che accoglie rifiuti solidi urbani prodotti da diciassette comuni dell'Ambito territoriale orientale della provincia di Taranto e, su richiesta dell'Agenzia regionale per l'emergenza rifiuti, da altri comuni anche di fuori provincia. Proprio nella giornata del Venerdì santo, prima del weekend pasquale, il Dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana, sezione autorizzazioni ambientali della Regione Puglia, ha rilasciato il Provvedimento autorizzativo unico regionale (Paur), che dà il via definitivo al sopralzo dell'impianto già colmo e destinato alla chiusura. Per evitarla la società del gruppo emiliano Iren ha chiesto e ottenuto un aumento della capienza di altri 150mila metri cubi di spazzatura. Il secondo da quando è nata la megadiscarica entrata in esercizio nel 2003 per contenere 630mila metri cubi, portati a un milione nel 2016 e che ora, grazie a quest'ultima proroga, potrà arrivare a 1.150.000 metri cubi. Una vera e propria montagna di rifiuti tal quali (non separati, quindi formalmente improponibili secondo le norme nel frattempo approvate e rispettate ovunque) che a completamento sarà alta 14 metri per un'estensione di 110mila metri quadrati.
Un pugno nell'occhio per la popolazione che sperava in una chiusura dell'impianto e uno schiaffo per l'amministrazione comunale del sindaco Gregorio Pecoraro che si era già attivata con un ricorso al Tar di Bari per opporsi alla recente delibera regionale che ha dato il via libera al Paur modificando il piano regionale dei rifiuti che decretava la chiusura di Manduriambiente. Un'azione «troppo debole» per l'opposizione politica che nel frattempo si era organizzata in comitati civici. E che ora punta il dito contro la Regione Puglia.
«Non avevamo bisogno di certo dell'ultimo parere rilasciato per capire che il governo regionale con a capo Michele Emiliano e i suoi assessori e i consiglieri di maggioranza avevano già deciso che il sopralzo si deve fare», è il commento del consigliere comunale di opposizione, Domenico Sammarco che aggiunge: «Ce ne dobbiamo ricordare tutti quando gli stessi assessori, consiglieri e i partiti che li sostengono verranno a chiederci il sostegno elettorale di qui a breve».
La concessione del Paur da parte della Sezione autorizzazioni ambientali della Regione Puglia è stata la logica conseguenza del parere espresso dagli enti e organismi che hanno composto la conferenza di servizi, tutti favorevoli all'ampliamento ad eccezione del comune di Manduria e, inizialmente, anche dalla Asl e dall'Arpa che nella parte finale si sono smarcati. La Asl sostenendo che non esistono evidenze circa il danno sulla salute degli abitanti e l'agenzia per l'ambiente chiedendo delle prescrizioni al progetto relativi al rischio odorigeno a cui la società ha già detto disposta ad adeguarsi. Del tutto inascoltata la comunità e il suo territorio che da almeno trent'anni svolge il ruolo di pattumiera della Puglia. Prima della Manduriambiente, la terra del Primitivo ha ospitato un'altra megadiscarica situata a trecento metri da quest'ultima, chiusa per esaurimento della capienza e mai bonificata. Per comprendere le ragioni del pericolo è utile sapere che in cinque anni presi in esame la discarica in contrada La Chianca ha prodotto 57mila tonnellate di pericolosissimo percolato.
Nazareno Dinoi su Quotidiano di Puglia
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