
E' ancora bloccato il cantiere nell'ex mercato coperto di Manduria dove 8 giorni fa si è aperta una voragine che ha inghiottito un escavatore di grandi dimensioni. I lavori riguardano la realizzazione di un parcheggio sotterraneo da trentasei posti auto nel cuore della città messapica poco distante dalla porzione urbana delle antiche mura messapiche e altre opere architettoniche dell'antichità. Ieri mattina i responsabili della soprintendenza ai beni archeologici di Taranto hanno fatto un sopralluogo per studiare la natura del crollo ed escludere la presenza di ipogei di rilevanza storica. Gli esperti avrebbero accertato che a cedere sotto il peso del cingolato in movimento è stata la volta di una vecchia cisterna per la raccolta dell'acqua piovana.
La natura del sottosuolo in quella porzione di città che ha già dato prova di nascondere tesori risalenti all'antico popolo messapico, ha consigliato la giusta cautela degli esperti che non daranno il via alla ripresa dei lavori se non prima sarà accertata l'assenza tombe o altri ipogei. Per questo i responsabili della Soprintendenza hanno invitato il comune, proprietario del cantiere e dell'opera in costruzione, ad eseguire delle verifiche accurate mediante un georadar, lo strumento in grado di radiografare in profondità il sottosuolo alla ricerca di sepolture o altre cavità meritevoli di tutele o di studio.
Nel frattempo i responsabili del cantiere stanno studiando il sistema per estrarre l'escavatore dall'enorme buca dove è sprofondato. La scorsa settimana, in occasione di un altro sopralluogo, i tecnici dello Spesal, il servizio antinfortunistico della Asl, hanno demandato al coordinatore responsabile della sicurezza, l'ingegnere Mingolla, tutte le valutazioni e azioni in merito al recupero del macchinario. La manovra suggerita da alcuni è quella di un'auto estrazione del mezzo che si tirerebbe fuori aiutandosi con il suo stesso braccio rimasto in superficie. Sempre che il motore non abbia subito danni nella caduta e che sia in grado di ripartire per darsi una spinta attraverso le ruote cingolate.
L'alternativa sarebbe quella di sollevarlo con un camion-gru di grosse dimensioni, manovra questa molto pericolosa per il peso dei macchinari e per la strada che ha già mostrato segni di cedimento i più punti. E' a tutti nota, infatti, la delicata conformazione del sottosuolo della strada che costeggia il cantiere percorsa da un antico canale di scolo con la volta di tufi più volte crollata per il peso delle macchine. Per questo diversi anni fa la strada è stata interdetta al transito dei mezzi pesanti, divieto questo non rispettato sin dall'apertura del cantiere dove sono arrivati camion e veicoli industriali che hanno superato di molto la soglia indicata dal divieto.
Una necessità, per l'impresa che sta eseguendo i lavori, dal momento che quella è l'unica via d'accesso per arrivare al futuro parcheggio in costruzione. Intanto i lavori restano fermi e dalla complessità degli interventi richiesti (ricerca con il georadar ed estrazione dell'escavatore), la ripartenza non dovrebbe essere a breve.
L'opera in questione fa parte di un ampio progetto di riqualificazione urbana che oltre all'autoparco sotterraneo prevede, sulla sua superficie, l'edificazione di locali di pubblica utilità come info point per il turismo e aree per gli spettacoli. Il piano prevede inoltre il rifacimento di un vicino viale dove sono stati già abbattuti centosessanta alberi per fare spazio ad una contestatissima pista ciclabile lunga trecento metri senza sbocco.
Nazareno Dinoi su Quotidiano di Puglia
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1 commento
CRICORIU
oggi, sab 15 marzo 07:57 rispondi a CRICORIUI disastri in italia accadono principalmente per leggerezza e pressapochismo da parte dei responsabili. Puo' sembrare una frase fatta ed un pensiero condiviso ai piu' ma il " NON SI POTEVA UTILIZZARE PRIMA IL GEORADAR" e' quantomeno azzeccato. La tecnologia attuale consente tutto cio'... Qualcuno spieghi ai vari architetti,ingegneri che non siamo piu' nel 700... Ps questo insieme ad altri ennesima opera incompiuta di manduria...