
Masseria in vendita sulla salina per futura villa super lusso con vista sui fenicotteri rosa. “Stiamo scherzando?”. “Non può essere!”. “Ma stiamo parlando del rudere all’interno della Salina?”. Dal pomeriggio di ieri il tam tam informativo si allarga a macchia d’olio sui social e tantissimi sono commenti increduli. La masseria in questione è la Salina dei Monaci ed è proprio in vendita su Idealista. In realtà non è proprio la Salina ad essere in vendita, almeno quella che viene intesa come bacino d’acqua dove fenicotteri, cavalieri d’Italia e molte altre specie di uccelli nidificano. No. Solo il casolare del sale denominato "Deposito di sale torre di guardia".
Nelle 30 fotografie che il conosciuto portale immobiliare mette a disposizione dei clienti, viene mostrato anche un progetto di come potrebbe diventare il casolare. Indubbiamente molto bello, con ogni comfort e con tanto di piscina a sfioro. E qui la domanda sorge spontanea: com’è possibile pensare di ristrutturare quel caseggiato storico posto all’interno di una riserva naturale per farlo abitare da privati? Certo i nuovi proprietari avrebbero una vista esclusiva sulla Salina, si farebbero amici i fenicotteri e curerebbero (forse) i nidi dei Cavalieri d’Italia, avrebbero un accesso esclusivo al mare e tramonti mozzafiato. Roba da sceicchi, niente da dire. Peccato i numerosi vincoli che dovrebbero esserci e la protesta dei cittadini e degli ambientalisti che sta montando. Per tacer di scarichi vari.
L’ambientalista
“Il deposito del sale è storico e non dovrebbe essere toccato, figuriamoci poi una piscina a sfioro!”, dichiara l’avvocato ambientalista manduriano, Francesco Di Lauro. Che aggiunge. “Ma i vincoli in Italia sono fatti per i fessi e non mi meraviglierei se venissero bypassati. Mi auguro che se ci sarà una nuova giunta che verrà fuori dalle elezioni, possa far rispettare i vincoli e far comprendere ai tecnici comunali che la musica è cambiata e le regole si rispettano. Aggiungo anche - prosegue -, che sarebbe il caso di verificare se Idealista può arrampicarsi sulle regole prospettando soluzioni architettoniche che potrebbero rivelarsi contro la legge. In ogni caso - conclude Di Lauro mettendo in mezzo la sua associazione -, Azzurro Jonio come ha sempre fatto non starà a guardare”.
La storia della salina e della sua torre
La storia locale ci racconta che la Salina anticamente detta “dei monaci” era appartenuta fino al XV secolo appunto ai monaci Benedettini di San Lorenzo di Aversa. Nel grande bacino delle saline si riversava, così come accade ora, periodicamente l’acqua del mare attraverso due condotti ricavati tra gli scogli. D’inverno essa sembra quasi un lago e d’estate quando il caldo la prosciuga lascia ancora sul fondo molto sale.
Poco alla volta però la qualità del sale estratto iniziò ad essere scadente. Questo fu uno dei motivi per cui la salina non più redditizia cessò la propria attività nel 1812. E nonostante un decreto reale del 1809 avesse cercato di rivitalizzarla essa non fu mai più sfruttata.
Grazie all’interruzione della strada litoranea e alla costruzione di uno steccato che la protegge, la Salina è una splendida e unica riserva naturale. Circondata da una cornice coloratissima di piante e fiori, piante di macchia mediterranea, di mirto, di ginepro, di lentisco e tante altre, in questo angolo di costa vanno a nidificare molti uccelli (cigni, cavalieri d’italia, aironi, martin pescatore [uccello che vive nelle zone ricche d'acqua, ove tuffandosi si nutre di insetti e pesciolini], usignoli di palude, capinere, gabbiani) che arrivano dai paesi più freddi e scelgono questa oasi per nutrirsi e fare il loro nido. Ci sono tre costruzioni lungo la Salina, oggetto di questa vendita inaspettata: una torre eretta intorno al XV secolo, quasi del tutto crollata, a difesa dei magazzini, tre grandi stanze nelle quali, dopo la raccolta, il sale veniva conservato in attesa di essere trasportato. Infine una piccola e antica chiesa, utilizzata solo dalle persone che abitavano nella torre. All’interno c’erano, ma ormai non si vedono quasi più, i dipinti di alcuni santi: Santa Barbara (protettrice delle armi), San Leonardo (protettore degli schiavi) e la Madonna del Carmelo.
Per quanto ne sappiamo tutta la zona è compresa in due proprietà distinte che ricadono nel foglio di mappa 145 del comune di Manduria e precisamente in due particelle: la 37 di proprietà degli eredi Pesare di Avetrana, che nel 1995 presentarono alla Regione Puglia e al Comune di Manduria la richiesta di rientrare nei confini naturali di Avetrana, e comprendente il bacino della salina e la 27 che comprende invece la torre, i depositi e la cappella di proprietà della famiglia Basile di Martina Franca che possiede anche la masseria Fellicchie poco distante. Un territorio che andrebbe sempre più valorizzato per la storicità e l’importanza che riveste dal punto di vista ambientalistico. Le saline di Cervia e Trapani insegnano come sia possibile ristrutturare e rivalutare i depositi di sale, facendoli diventare musei e luoghi di interesse.
Monica Rossi
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3 commenti
Pino
oggi, mer 16 aprile 08:08 rispondi a PinoA Manduria solo ASSURDITÀ !! Aaah dimenticavo.. c’è ancora l’amministrazione comunale del cambiamento !! Pardon !
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, mer 16 aprile 07:52 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaAuspico un intervento deciso da parte di tutte le Autorità competenti, ma soprattutto da parte di mister direttore delle aree protette buono solo ad incassare gli stipendi. Vergogna. Opinioni
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, mer 16 aprile 09:31 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaAggiungi che in un paese normale in una Riserva Naturale, il rudere doveva essere acquisito da anni dai vari Enti preposti, ristrutturato e utilizzato come Centro di Educazione Ambientale e osservatorio faunistico. Appunto in un paese normale non si buttano via milioni di euro per viale Mancini e non si valorizza il bello e la storia. A zappare il mare dovreste andare. Opinioni