Nuova bufera in vista nel Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria alla vigila del rinnovo delle cariche. La nube minacciosa dalla quale potrebbero partire i fulmini, porta il nome di Gregory Perrucci, socio del Consorzio e tra i più noti produttori del rinomato vitigno, la cui candidatura nel cda dell'organismo di tutela è stata respinta dal comitato elettorale. Presentata entro i termini, vale a dire entro lo scorso mese di marzo, la sua domanda in questi giorni è tornata indietro perché ritenuta carente di alcuni requisiti previsti dal regolamento.
L'imprenditore manduriano che è stato tra i primi fondatori dell'ente consortile, non avrebbe preso bene l'esclusione e starebbe valutando l'ipotesi di un ricorso. Che porterebbe comunque del tempo con il rischio di non trovarsi in tempo per le procedure di voto previste nell'autunno prossimo quando a contendersi la carica di componente del Consiglio d'amministrazione saranno in tanti. Più degli altri anni, a riprova dell'interesse crescente del prodotto su tutti i mercati nazionali e internazionali. Solo tra i viticoltori, categoria sempre più numerosa, gli aspiranti consiglieri sono 18, il doppio della media degli anni precedenti. Alta anche la squadra degli imbottigliatori e dei trasformatori presenti con una decina di candidati a testa, anche loro quasi il doppio della passata assemblea elettiva.
Ma a tenere banco nell'ambiente è proprio l'esclusione di Perrucci, leader del Comitato di salvaguardia del Primitivo di Manduria che raccoglie un gran numero di viticoltori e addetti ai lavori contrari alla proposta del Cda del Consorzio che vuole sopprimere la Doc sul Primitivo per lasciare posto ad un'unica Docg senza obbligo di imbottigliamento nell'areale del Primitivo di Manduria.
Una spina nel fianco della presidente uscente, Novella Pastorelli che punta alla riconferma. Per centrare l'obiettivo pare abbia presentato la candidatura in tutte e tre le categorie, viticoltori, imbottigliatori e trasformatori, grazie alle sue molteplici presenze nel settore enoico e fiduciaria nelle terre del Primitivo di Manduria del re del Negramaro, Angelo Maci, di Cellino San Marco in provincia di Brindisi. Le ambizioni di Pastorelli potrebbero arenarsi proprio sul fronte della lotta alla Docg qualora dovesse vincere la linea del Comitato di salvaguardia fondato da Perrucci.
Una polemica che agita da tempo il mondo del vino Primitivo, anche se alle iniziali contrapposizioni, anche dai toni accesi, ora sembra che si stia preferendo la linea del dialogo. A fare da paciere nel Cda del Consorzio è il vicepresidente, Roberto Erario, che nell'ultima riunione del Tavolo tecnico sul nuovo disciplinare della Docg, tenutasi l'altro ieri, ha imposto un'apertura alle proposte del Comitato di salvaguardia che consistono nel mantenimento della Dop Primitivo di Manduria e la nascita di una «Docg Manduria» (che perderebbe il nome «Primitivo», nome ormai inflazionato perché prodotto in diversi territori, anche extra regionali, con l'acronimo Igt), con l'obbligo dell'imbottigliamento in zona.
«Siamo aperti al dialogo e valuteremo le proposte del Comitato che devono essere in linea con la normativa; per questo fa sapere Erario - abbiamo deciso di chiedere il parere al Ministero che ci dirà quello che si può fare e quello che non si può fare». (Da Quotidiano di Puglia)
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.