
Non si trattava di una residente, come inizialmente riportato, ma di una bagnante in vacanza, la donna soccorsa domenica dai sanitari del 118 in via dei Pini a San Pietro in Bevagna. A precisarlo è il marito che ha dovuto prendere in braccio la moglie punta da una tracina per portarla verso l’ambulanza bloccata dalle auto in sosta. E’ lui a ricostruire l’accaduto.
Sua moglie mentre faceva il bagno è stata punta dal pesce che provoca dolori lancinanti. Il marito, visibilmente preoccupato, l’ha aiutata a raggiungere l’ombrellone e in assenza di aiuto da parte dei presenti, racconta, avrebbe chiesto soccorso ai residenti nelle vicinanze. “Non ricevendo risposta, ho deciso di contattare direttamente il 118”, spiega l’uomo.
Durante l’attesa dei soccorsi, avrebbe preso in braccio la moglie e l’ha trasportata a fatica su per la scalinata che collega la spiaggia a via dei Pini, una struttura descritta come pericolante, con un passamano traballante. «Ho rischiato di cadere più volte», riferisce il testimone. Una volta in cima, l’uomo si è fermato appoggiandosi a una sedia e una transenna posizionate per “segnare” il posto auto, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.
All’arrivo dei sanitari, la donna, ormai stremata dal dolore, è stata portata in braccio verso l’ambulanza bloccata e finalmente adagiata sulla barella. Il mezzo, però, è rimasto bloccato dalla sosta selvaggia in via dei Pini. Solo grazie all’intervento di un residente che ha aperto il cancello di un parcheggio privato è stato possibile effettuare la manovra necessaria per far ripartire il mezzo, che si è poi diretto a sirene spiegate verso l’ospedale.
Il marito della donna, nel suo lungo sfogo, ha voluto sottolineare anche il comportamento di alcuni presenti, “più interessati dalla curiosità di sapere cosa fosse successo - osserva - che alle reali condizioni di mia moglie e alle grida disperate della nostra bambina in lacrime per lo spavento”.
La denuncia non si limita al singolo episodio. Il testimone punta il dito contro il fenomeno della “sosta selvaggia legalizzata”, con sedie, transenne, finti passi carrabili e cancelli lasciati aperti per impedire ad altri di parcheggiare. E ancora a segnalazioni di auto rigate, gomme tagliate e “prenotazioni abusive” della spiaggia con sdraio e ombrelloni lasciati tutta la giornata.
«Spero che venga fatta chiarezza e che episodi simili non accadano più. La sicurezza e il rispetto dovrebbero venire prima di tutto», conclude il turista.
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1 commento
Antonio
oggi, mar 1 luglio 07:29 rispondi a AntonioCon il rispetto e il senso civico oramai svaniti, 18 km di costa da controllare con pochi mezzi e uomini e risorse, la situazione non può che peggiorare. Dal Governo, invece che aiuti concreto, si tagliano fondi agli enti locali, non aumentano i presidi di controllo e gli uomini di polizia, ma si emanano continui decreti sicurezza e ripetute leggi che lasciano il tempo che trovano. Ma questo passa il convento.