![Pride Manduria Pride Manduria](/Upload/Images/05-07-2024/959b1d_D09AB72E_D10D_4705_82F0_8CD401284A03.png)
Ieri si è tenuta la terza edizione del Manduria Pride, una manifestazione che dovrebbe rappresentare un momento importante di visibilità e lotta per i diritti della comunità LGBTQIA+. Tuttavia, l'evento ha visto una partecipazione piuttosto scarsa, evidenziando le difficoltà e le paure che ancora affliggono chi decide di uscire allo scoperto per manifestare.
Nonostante l'importanza della manifestazione, sono stati pochi i ragazzi che hanno avuto il coraggio di partecipare. La paura del giudizio degli altri, in particolare dei propri concittadini, è ancora molto forte. Molti manduriani si sono espressi con disprezzo riguardo al Pride, scoraggiandone ulteriormente la partecipazione.
Tra gli adulti, che dovrebbero sostenere i giovani e farli sentire a proprio agio nella loro città, la presenza è stata minima. Questa mancanza di supporto pesa ulteriormente sulla già fragile sicurezza di chi decide di partecipare.
Francesca, una giovane intervenuta durante il Manduria Pride, ha espresso il suo rammarico per la situazione. «Su più di 30.000 abitanti, tanti vorrebbero sostenerci ma hanno paura», ha detto Francesca, sottolineando la vastità del problema. Nel suo discorso, ha scelto di concentrarsi sull'aspetto umano piuttosto che su quello politico. «Avrei voluto rendere questo intervento più politico, perché mi è stato insegnato che tutte le scelte che facciamo, in qualche modo, sono politiche - dice Francesca -, ma ho deciso di soffermarmi sull’aspetto umano, perché stiamo parlando di umanità, di essere umani che accettano altri esseri umani per quello che sono».
Le parole di Francesca riflettono una realtà ancora troppo presente in molte comunità: la paura del giudizio e del rifiuto. Tuttavia, manifestazioni come il Manduria Pride sono fondamentali per iniziare a cambiare le cose, per dare voce a chi spesso viene silenziato e per mostrare che esiste una comunità pronta a lottare per i propri diritti, nonostante le difficoltà.
La speranza è che in futuro, grazie al coraggio di questi ragazzi e all’aumento della consapevolezza, sempre più persone si sentiranno libere di partecipare e sostenere eventi come il Manduria Pride, contribuendo a creare una società più aperta e inclusiva. Guarda il servizio video qui sotto.
Silvia Dimagli
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3 commenti
Calo Elio
dom 7 luglio 11:56 rispondi a Calo ElioBuongiorno, d'accordo che scrivo fuori da un contesto di articolo, non sapendo come altro ci si può fare. Chiedo a lei direttore della voce di Manduria per comunicare con lei o scriverle, come si fa dato che nei contatti non ce un indirizzo di posta elettronica, grazie di un suo riscontro.
Franco
ven 5 luglio 14:05 rispondi a FrancoDiritti uguali per tutti è giusto, ma basta carrozzoni, piume di struzzo, vocine falsate ecc ecc . Diritti e libertà ma nella normalità.
Gregorio
sab 6 luglio 13:02 rispondi a GregorioCondivido