Il comune di Manduria fa sul serio e dopo l’ordinanza di cessata attività della friggitoria “La Calitta” di via Maruggio a Manduria, arriva l’ordine di sgombero e di consegna il totale svuotato di ogni attrezzatura. Ma il proprietario del locale, Giansettimo Mazza, si difende e si rivolge al Tar di Lecce che con un provvedimento presidenziale di estrema urgenza ha concesso ieri la sospensiva chiesta dagli avvocati Adriano Tolomeo e Fabiana Lucia Passiatore, con rinvio della discussione per il merito al 30 maggio.
Un pugno di ferro mai visto da parte di un’amministrazione pubblica nei confronti di un’impresa giovane che offre un servizio di ristorazione in un comune con sempre meno attrattive. Un atteggiamento che ha provocato uno crollo fisico dell’imprenditore che ieri ha avuto un malore. Soccorso dalla moglie è stato portato all’ospedale cittadino dove i cardiologi che lo hanno visitato gli hanno consigliato un periodo di riposo.
Tutto è cominciato quando, nel 2023, il gestore del locale, realizzato su area pubblica opportunamente ristrutturata e ammodernata con ingenti investimenti privati, ha intentato una causa civile nei confronti della pubblica amministrazione per chiedere il ristoro delle spese sostenute e per il mancato guadagno dei cinque anni di attività persi a causa di errori delle passate amministrazioni. Causa che è ancora in corso davanti al Tribunale di Taranto che si deve esprimere a breve.
Altro passo dell’imprenditore, che evidentemente non è piaciuto a chi amministra la cittò, è stato quello di pretendere quanto pattuito nel contratto di gestione che prevedeva il pagamento, da parte del comune, per le migliorie alla piazzetta riqualificata con spese private, di 17mila euro da pagare con rate di 1400 euro all’anno che l’ente non ha mai pagato. Il giudice di pace si è espresso dando ragione a Giansettimo e condannando il comune a versargli le rate non pagat sinora pari a 8mila euro. Il comune però ha contestato la decisione del giudice e si è opposto all’atto ingiuntivo. Oltre a questo ha avviato le procedure per la revoca della concessione ventennale rinnovabile per altri venti, lamentando un mancato pagamento di tributi locali e di concessione che l’imprenditore sostiene di aver pagato. Materia anche questa di un contenzioso che Mazza ha già affidato ai suoi avvocati Pssiatore e Tolomeo.
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7 commenti
Frank
ven 10 maggio 09:06 rispondi a FrankContinuiamo con questo buonismo difendendo chi non si attiene alle regole, poi nei nostri discorsi da bar critichiamo altre situazioni illecite, mah!
Luigi Daggiano
gio 9 maggio 21:13 rispondi a Luigi DaggianoQuesta amministrazione come ho detto tante ma tante volte incapace, addirittura fare chiudere un qualcosa di importante proprio in quella zona e togliere il lavoro a gente che ha bisogno di lavorare per sopravvivere. Guardate la processione di S. Cosimo di questa sera tutti in prima fila compreso il caro sindaco, e gli assessori pur di fare faccia stare dietro la processione. Cari assessori caro sindaco lasciate il vostro stipendio e datelo a coloro che veramente ha bisogno e non fate chiudere attività dove la gente lavora. Veramente in processione politica qualcuno pur di non capire niente prende lo stipendio e dice grazie S. Cosimo per avermi concesso questa grazia.
Gregorio
gio 9 maggio 14:17 rispondi a GregorioSì, dico bene “ Ti piace vincere facile..vinci spesso vinci adesso “ questa amministrazione assomiglia a questa pubblicità. Da una parte l’imprenditore dove si CERVELLA come guadagnare e supportare le spese di gestione, mentre dall’altra parte ci sono gli impiegati statali COMODAMENTE seduti dietro alla scrivania, privi di problemi ma, in cambio; 1)stipendio ricco di straordinari , 2)ferie, 3) malattia ( maisia bbà catunu ti li gradini ti la Comuni) 4) tredicesima, 5) quattordicesima (si , pircè si la meritunu). Ecco, tutti questi PRIVILEGI perché comandati da una PESSIMA amministrazione! Intanto le imprese SOFFRONO! Questa amministrazione del cambiamento,…quale cambiamento ???
Un manduriano
gio 9 maggio 10:47 rispondi a Un mandurianoBravo bravo il nostro sindaco Cimabue che invece di incentivare le giovane imprese le ostacola . Complimenti al sindaco Cimabue e a tutti i Cimabues della giunta. Complimenti ancora. Ma siete proprio senza vergogna
Gianni
gio 9 maggio 09:27 rispondi a GianniRicatto o cavallo di ritorno?opinione
Vincenzo
gio 9 maggio 09:25 rispondi a VincenzoOcchio per occhio dente per dente? Ma la P.A. è tenuta a improntare la sua azione alla massima trasparenza? L’interlocutore dev’essere preventivamente informato dell’avvio del procedimento? Dev’essere messo nelle condizioni di produrre, se occorre, la documentazione, a dimostrazione di quanto viene incolpato? L’atto amministrativo deve avere un substrato di ragionevolezza per essere ritenuto valido nel rispetto di quei principi di legalità che, necessariamente, devono essere dichiarati? In assenza degli elementi sopra enunciati, i legali incaricati non avranno difficoltà a dimostrare la pretestuosità degli atti amministrativi avviati, con sommo rammarico dei contribuenti manduriani che, vedranno, probabilmente, il Comune condannato al pagamento delle spese di giudizio e legali. E…. io (cittadino) pago!
Marco
gio 9 maggio 08:30 rispondi a MarcoTEATIMONI ne abbiamo?? Giansettimo uno di noi !!! 👋🏻💪🏻