Un miracolo che solo il reciproco amore per l’arte e una vecchia amicizia hanno potuto fare. E’ la storia di un dipinto iniziato e non finito da una bravissima artista manduriana, Katja Zaccheo, completato poi da un altro artista altrettanto bravo, Enzo Camassa, di Latiano, che ha terminato l’opera interpretando alla perfezione lo stile e la tecnica dell’amica bloccata da una malattia che le ha tolto le sue straordinarie capacità manuali.
Ed ecco il risultato di un dipinto su tela che raffigura un “pajarone”, o trullo salentino, in un campo di ulivi secolari. Prima che la cattiva sorte le portasse via parte di quelle pratiche manuali che faceva di lei un’artista completa, brava in ogni arte che fosse con il pennello, con la modellazione della terracotta ed anche con la penna (La Voce di Manduria ha ospitato molte sue rubriche e articoli tuttora letti e interessantissimi), per non parlare dei suoi studi filologici e le sue ricostruzioni e rappresentazioni di usi e costumi degli antichi popoli del Salento, Katja aveva quasi finito il quadro, mancavano solo le chiome degli ulivi. Così ha affidato il compito di completarlo al suo vecchio amico Enzo, anche lui poliedrico artista a tutto campo, che ha saputo sostituirsi come meglio non poteva, ridando al quadro quel valore che solo Katja avrebbe potuto dare.
Il risultato, fantastico, è stato pubblicato sui social dal marito Claudio che ha commentato così “il miracolo”. “Dipinto su tela realizzato in buona parte da Katja Zaccheo e lasciato in sospeso per colpa del destino, portato a termine in questi giorni dal bravissimo amico Enzo Camassa che ci ha dato la possibilità di poterlo ammirare in tutta la sua bellezza”.
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