La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da un manduriano di 45 anni, A.M. che si opponeva alla sentenza della Corte d'appello che aveva confermato la condanna del tribunale che in primo grado lo aveva riconosciuto colpevole del reato di furto di un capo di abbigliamento da un esercizio commerciale, stabilendo la pena di otto mesi di reclusione e una multa di 300 euro. Il furto sarebbe avvenuto nella città di Bologna dove il manduriano si trovava per lavoro.
La suprema corte ha motivato correttamente la condanna sul fatto che «anche a fronte della restituzione della merce, comunque necessitata dalla flagranza, non sussiste alcun elemento positivamente valutabile ai fini della concessione delle attenuanti generiche».
Il manduriano, infatti, era stato già denunciato altre 6 volte per lo stesso reato. Pertanto, scrivono i giudici di Cassazione «le modalità esecutive del reato e la personalità del reto gravato da sei precedenti specifici, escludono l'adozione di trattamento sanzionatorio meno afflittivo».
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