Si terranno oggi pomeriggio, sabato, alle ore 16, i funerali di Palma Perrucci, la 26enne manduriana morta dopo essere precipitata dal balcone al terzo piano della palazzina del complesso di edilizia popolare del rione Barco, a Manduria, dove abitano i genitori. Il rito religioso si terrà nella chiesa di San Giovanni Bosco per indisponibilità della parrocchia di appartenenza, San Paolo della Croce.
Da ieri pomeriggio il feretro si trova nella camera ardente allestita nella casa paterna dove è avvenuta la tragedia. La magistratura che aveva inizialmente posto il sequestro della salma per una possibile autopsia ha dato il nulla osta per i funerali escludendo così ogni accertamento ulteriore sul corpo della sfortunata giovane. Il decesso è avvenuto l’altro ieri pomeriggio nella rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata, lì trasferita dal Marianna Giannuzzi di Manduria dove la ragazza era giunta in coma dal quale non si è più svegliata.
La famiglia Perrucci già dieci anni fa è stata vittima di un altro lutto per causa traumatica. Un cugino di Palma, nipote del padre Benedetto, si tolse la vita impiccandosi nel locale pizzeria che gestiva qui a Manduria. Un dolore che si ripete per la famiglia Perrucci, il padre Benedetto con la madre Anna e la sorella Carmen che oggi daranno l’ultimo saluto a Palma confortata dai numerosissimi amici che non mancheranno all’appuntamento dell’addio.
La ragazza viveva a Parma dove lavorava in un’industria di confezionamento alimenti. Era fidanzata con un suo coetaneo, un rapporto a quanto pare complicato e non sereno. Forse per questo i suoi genitori avevano deciso di andarla a prendere e portarla nella loro casa a Manduria dove due giorni dopo è avvenuta la tragedia.
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1 commento
Stefy
sab 18 gennaio 11:38 rispondi a StefyLa nostra Palma ci ha lasciati ma ha intrapreso un’altra via quella eterna. Splenderà lassù come quaggiù. In riferimento a ciò che ha detto il direttore della voce Palma nonostante le tante regole ormai che esistono a Manduria, è stata portata ieri nella sua casa per lasciare che la famiglia potesse tenerla ancora con lei ed è stata sistemata in modo che tutti potessero salutarla. Per questo un grazie va ai fratelli Trombacca per il loro lavoro sempre preciso professionale ma sopratutto umano.