Una fila interminabile di moto e auto ha accompagnato ieri il carro funebre con Gregorio Massari, il 19enne morto in un incidente stradale mentre si recava al lavoro. Un viaggio di circa dieci chilometri segnato dalle lacrime e dal rombo dei motori lungo quella stessa strada pericolosa che il giovane percorreva ogni giorno per andare a lavorare in campagna. Una strada stretta e malridotta, priva di guardrail e illuminazione conosciuta ormai come “la strada della morte”. Venerdì scorso, proprio su quel tratto, Gregorio ha perso il controllo della sua Fiat Punto all’ingresso di Manduria finendo fuori strada sbalzando fuori dall’auto e perdendo la vita sul colpo.
Un tragico epilogo per un ragazzo che lavorava duramente e che, quella mattina, avrebbe dovuto iniziare la giornata nei campi. La comunità di Manduria si è stretta in silenzio attorno alla famiglia per l’ultimo saluto nella chiesa Don Bosco gremita di amici, parenti e tanti giovani come lui.
In sella alle moto nel lungo corteo funebre c’erano tanti ragazzi legati dalla passione condivisa per le due ruote. «È difficile trovare un senso a una morte così precoce», ha detto Don Dario durante l’omelia in una chiesa affollatissima. E lo è ancora di più quando la stessa strada ha già visto tragedie simili, come quelle di Chiara e Gianluca, altri giovani strappati alla vita troppo presto. Il corpo di Gregorio è stato ritrovato all’alba di venerdì scorso dagli operatori del 118 tra i filari di un vigneto: un destino crudele per il manduriano che avrebbe dovuto lavorare in un campo simile poco tempo dopo. Lui, vittima per il lavoro e per la strada. Alla fine della cerimonia, un lungo applauso e il volo di palloncini bianchi, colombe e fuochi d’artificio hanno salutato il giovane bracciante, in un tributo commosso che ha unito tutta la comunità nel dolore e nel ricordo.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
5 commenti
Lorenzo Libertà per la Marina
lun 18 novembre 08:15 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaChe alla Marina, presso la Chiesa di San Pietro si faccia al più presto un messa in ricordo di un suo abitante ( vero!). Che il parroco di san Pietro o chi per lui abbia a cuore questo triste e sfortunato episodio. Che il popolo della Marina da località Marchese a Torre Colimena si riunisca tutti insieme nel doveroso lutto cittadino. 🙏R. I. P.
fabio
dom 17 novembre 22:33 rispondi a fabioAllacciamo le cinture per favore! R.I.P. Gregorio.
leo
dom 17 novembre 19:49 rispondi a leoSalve mi rivolgo a lei direttore della voce: scrivere vittima per il lavoro? cosa significa? non volevo commentare ma mi sento obbligato, nessuno obbliga ad andare veloci, tutti siamo stati giovani, ma cosa dobbiamo dire ai nostri figli? non andate a lavorare che si può morire? solo un consiglio occhi sulla strada e prudenza, macchine troppo vecchie strada molto rovinata un mix di cose e ci scappa la tragedia. al sign Marco: che facciamo vogliamo togliere la democrazia? se si può fare si fà. un abbraccio Gregorio fai buon viaggio
Marco
dom 17 novembre 10:05 rispondi a MarcoFuochi d'artificio, palloncini,colombe bianche ma spettacolo a parte quanta gente ha pregato per questo ragazzo?? Ricordiamoci che davanti a Dio rimangono le opere e non lo spettacolo che può piacere o meno a noi stessi uomini... I fuochi d'artificio si usano per festeggiare ergo...non cadiamo nella banalità, ci sentiamo tutti importanti come vip... R.I.P
cosimo
dom 17 novembre 13:27 rispondi a cosimoNON è REATO DARE UN'ULTIMO SALUTO ALLA GIOVANE VITTIMA.IMPORTANTE L'AMORE NEL CUORE CHE TUTTI I PARTECIPANTI CREDO AVEVANO AL MOMENTO DEL FUNERALE