La Corte dell’appello di Taranto ha ridotto la pena per due dei sei imputati savesi, tutti minorenni all’epoca dei fatti, coinvolti, nel 2019, nell’inchiesta sulle vessazioni, ingiurie e violenze ai danni di un 61enne del posto con disabilità psichiche. Per C. D. B., all’epoca dei fatti ancora minorenne, difeso dall’avvocato Antonio Liagi, i giudici hanno dimezzato la pena inflitta in primo grado passando da un anno a sei mesi di reclusione con la pena sospesa. Un anno di sconto anche per S.U. con la difesa dell'avvocato Fabio Falco che deve scontare 2 anni e 4 mesi contro i 3 anni e mezzo del primo giudizio. Confermate le pene per tutti gli altri che hanno tentato la stessa via del secondo grado.
A novembre del 2019 i sei minorenni furono arrestati con altre 12 persone, molte delel quali non ancora maggiorenni, con l’accusa, a vario titolo, di estorsione continuata in concorso, furto aggravato, rapina, detenzione e porto illegale di arma da sparo, atti persecutori ai danni di un pensionato che viveva solo in casa. L’uomo era finito nel mirino di più gruppi giovani che gli estorcevano denaro dietro la minaccia di dare alle fiamme la sua abitazione o il suo furgoncino. Il disabile che percepisce una pensione di invalidità di circa 500 euro al mese, era diventato una sorta di bancomat per tanti ragazzi, tra cui un vicino di casa.
Dopo un lungo periodo di silenzi, il sessantunenne che veniva insultato anche per la sua dichiarata omosessualità, decise di raccontare tutto ai carabinieri della stazione di Sava che avviarono le indagini coordinate dalla Procura ordinaria e quella per i minorenni culminate con 18 ordinanze di custodia cautelare, (domiciliari o in comunità) a carico di 10 maggiorenni e 8 minorenni. Per altri due maggiorenni fu disposto il divieto di avvicinamento alla vittima.
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