La Corte di Cassazione ha respinto definitivamente un ricorso presentato dal detenuto manduriano, Walter Modeo, che si opponeva alla sanzione disciplinare ordinata a suo carico dall’amministrazione penitenziaria del carcere di Opera, a Milano, dove Modeo è rinchiuso da quattro anni. Il 49enne che da tempo lamenta un precario stato di salute con disturbi di vario genere che gli impedirebbero i movimenti, si era presentato al cancello di sbarramento della sua sezione carceraria seduto su una carrozzina prestatagli da un altro detenuto. Per questo era stato punito con cinque giorni di isolamento e esclusione delle attività in comune.
Il manduriano aveva proposto impugnazione del provvedimento al Tribunale di sorveglianza che aveva respinto la richiesta ritenendo che «l'utilizzo della carrozzina non risultava prescritto da alcuna certificazione medica e che era presente agli atti il certificato medico rilasciato dall'ospedale "San Paolo" di Milano, che non prevedeva l'utilizzo per gli spostamenti di carrozzine o stampelle».
Ritenendo ingiusta la sentenza, il 48enne manduriano, aveva presentato ricorso alla corte suprema che lo ha respinto condannandolo al pagamento delle spese processuali e alla somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende.
In una lettera-denuncia inviata al nostro giornale qualche mese fa, Modeo scriveva: «Ricevo torture psico-fisiche, ora basta voglio denunciare tutto». Sottoposto a misura cautelare dal 14 ottobre 2020 perché coinvolto nell’inchiesta sulla presunta “Cupola” mafiosa manduriana (in primo grado è stato condannato a 20 anni di reclusione, 16 anni in appello), Modeo denuncia da tempo un presunto «trattamento carcerario disumano e degrado sanitario».
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1 commento
Donato
gio 30 maggio 2024 11:53 rispondi a DonatoSri un detenuto,non sei in albergo