Si apre oggi in Cassazione il terzo grado di giudizio del processo “Impresa”. L’inchiesta, che ha visto alla sbarra esponenti della malavita organizzata ritenuti affiliati alla frangia manduriana della sacra corona unita, imprenditori e politici del versante orientale jonico, è quella che ha aperto le porte del Comune di Manduria alla commissione d’accesso antimafia che ha portato poi lo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell’ente Messapico.
Tra gli imputati principali c’è il pluri pregiudicato manduriano, Antonio Campeggio, detto «scippatore», ritenuto a capo dell’associazione mafiosa che in appello, difeso dagli avvocati Lorenzo Bullo e Gaetano Vitali, ha ottenuto 8 anni e due mesi di reclusione contro i sedici anni del primo grado (la richiesta iniziale del Pm era superiore a venti anni).
Stesso taglio di pena in secondo grado per l’altro imputato ritenuto braccio destro dello «scippatore», Daniele Lorusso (difeso da Bullo) che da 7 anni e 7 mesi è sceso a 4 anni e 10 mesi. Sostanziale diminuzione di pena anche per Oronzo Soloperto (difeso da Bullo), nipote di Campeggio. Per lui 5 anni e un mese conto i 7 anni e 4 mesi. Il comune di Manduria si è costituito parce civile con l’avvocato Cosimo Romano.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.