Sabato, 14 Settembre 2024

Cronaca

Non è il primo caso

Ragazzina ferita dalle "trappole" sepolte nella spiaggetta di Colimena

Una "trappola" segnalata Una "trappola" segnalata

Il referto medico parla di “trauma a carico del primo dito del piede destro con taglio longitudinale “ ed è l’ennesimo infortunio accaduto a pochi metri dal bagnasciuga della piccola spiaggia a Torre Colimena. In questo caso a riportare la ferita è stata una ragazzina di 14 anni, colpevole solo di camminare nel mare, mentre poche settimane fa era accaduta la stessa cosa ad un ragazzino di 13 anni. I genitori della ragazzina stanno valutando se sporgere denuncia per quanto accaduto. La “spiaggetta” a Torre Colimena sembra destinata a non trovare pace: un tempo era una vera risorsa per famiglie, bambini e anziani che dal paese facevano pochi passi per ritrovarsi in una spiaggia con gli stessi colori caraibici di quella di Punta Prosciutto, il mare che lentamente diventa profondo, permettendo così a tutti, anche a chi non sa nuotare di potersi bagnare. Anni fa la spiaggia si è ritrovata flagellata dalla Posidonia che l’ha letteralmente sommersa di carcasse di alga nera. Qualche tentativo maldestro da parte dell’amministrazione comunale con ruspe e camion, per cercare di portare via le alghe ma purtroppo anche tanta sabbia, avevano 
distrutto l’eco sistema. Poi la notizia che lo scarico “emergenziale” del depuratore consortile di Sava e Manduria dovrebbe arrivare a pochi metri dal bacino antistante la spiaggetta non ha certo aiutato lo sviluppo e la ripresa del luogo. Per fortuna che la natura provvede anche a riparare i disastri umani e, mentre si aspetta lo scarico che per il momento non sembra essere pronto, la sabbia è tornata sulla spiaggetta, ha ricoperto le alghe che ancora erano presenti, é tornata la vegetazione sulle dune vicine e le famiglie sono ritornate numerose ad abitarla. Grazie alla tenacia del comitato “Spiaggia per tutti” e grazie all’amministrazione comunale di Manduria che ha dato credito alla richiesta, é stata installata una pedana che aiuta l’accesso alla spiaggia anche a persone invalide o in carrozzina, affinché anche loro possano godere della piacevolezza di una bella nuotata o di un bel bagno rinfrescante.

Tutto bene quindi ora? 

No. Viene segnalato da molti frequentatori che nel mare sono presenti “corpi morti”, pezzi di imbarcazioni, ferri appuntiti e arrugginiti che stanno recando ferite ai malcapitati che vi mettono piede sopra, come è accaduto pochi giorni fa alla ragazzina. 

“Non appena mia figlia è uscita dall’acqua con il piede sanguinante, dopo avere cercato di fermare la fuoriuscita del sangue, sono andato io stesso sul punto vicino a riva dove pensavo che si fosse fatta male”, racconta M. F. padre della ragazzina, calabrese in vacanza a Torre Colimena, “Ho trovato dei resti di una barca bruciata e ho provato a toglierli dall’acqua, affinché non potessero fare del male ad altre persone, ma sono riuscito a toglierne solo un pezzo. Non capisco perché si continua a lasciarli nel mare. Oggi è toccato a mia figlia che per fortuna ha rimediato “solo” un taglio nel piede, ma se si fosse tuffata in quel punto? Non oso immaginare”. 

Ora alla carcassa arrugginita e ferruginosa della barca hanno legato una corda con due bottiglie di plastica che galleggiano “almeno così le persone si fermano a guardare cosa c’è sul fondo e evitano di tagliarsi, ma questa carcassa deve venire rimossa subito”. 

Non ultimo i turisti che frequentano la spiaggia lamentano il fatto che le barche ormeggiate in questa insenatura non rispetterebbero la distanza di 200 metri dalla costa sabbiosa, così come impone l’Ordinanza del Comune di Manduria, in accordo con la Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Taranto che dice “le zone di mare fino ad una distanza di 200 metri dalle spiagge e/o scogliere basse e di 100 metri dalle scogliere alte, sono riservate alla balneazione”.

“Ho segnalato la cosa alla Capitaneria di Porto e al presidente della Lega Navale di Torre Colimena perché si vede chiaramente che la distanza tra le barche ormeggiate e la spiaggia è davvero poca e se le persone vogliono nuotare rischiano di finire in mezzo alle barche e viceversa”, commenta la presidentessa del Comitato “Spiaggia per tutti” Anna Andrisano.

Che dire? Posidonia, scarico emergenziale, rottami di imbarcazioni sparsi tra il mare e la spiaggia, barche molto vicine alla spiaggia… é davvero molto difficile lasciare in pace una piccola spiaggia che avrebbe tutte le caratteristiche per essere una piccola perla caraibica al servizio di chi ama il mare? Tra l’altro inserita dentro alla Riserva Naturale Orientata Regionale Palude del Conte e Duna Costiera e, di conseguenza, da proteggere e valorizzare.

Monica Rossi

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1 commento

  • Lorenzo Libertà per la Marina
    mer 21 agosto 07:39 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

    Lo ripeto fino alla mia morte. Tolte le baracche ( tutte!) e ripulita la spiaggetta, la Colimena tornerà ad essere bella, pulita e godibile dalla gente. Che senso ha proteggere 4 attività costruite sugli scogli e far ormeggiare barche dei forestieri che hanno le case da altre parti a discapito di quelle persone che potrebbero vivere la Colimena come Punta Prosciutto. Immaginate l' indotto. Case in affitto che si rivalutano e passeggiata sul lungo mare che prosegue fino alla spiaggetta. Poi si può dare in concessione un pezzettino di spiaggia con piccolo bar stagionale. Che cosa ha Punta Prosciutto in più della Colimena? La testa delle persone 😜 Considerazioni costruttive

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