Sabato, 24 Maggio 2025

Ambiente

Altro ricorso al Tar e oggi doppio appuntamento della politica

Sopralzo Manduriambiente, il Comune tenta una seconda strada giudiziaria

Manduriambiente Manduriambiente

Alla vigilia dei due appuntamenti odierni, riguardanti la questione ambientale messa in crisi dall’ampliamento della discarica gestita da Manduriambiente (sopralluogo sugli impianti in contrada La Chianca della commissione Ambiente della Regione Puglia e, nel pomeriggio, consiglio comunale monotematico per dire No al sopralzo), la giunta comunale di Manduria ha deliberato ieri l'atto per intraprendere un’azione giudiziaria contro tale ipotesi. Una seconda, per la precisione, che affiancherà il ricorso già avviato davanti al Tar di Bari in opposizione alla delibera della giunta regionale che modifica il piano regionale dei rifiuti e dà il via libera all’aumento di volumetria della discarica manduriana. Nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale della città messapica aveva ricevuto dalla Regione Puglia la determina dirigenziale 179 del 18 aprile 2025 che autorizzava ufficialmente il progetto di aumento delle volumetrie della discarica esistente situata alla periferia della città. Si tratta di un nuovo passaggio dell’iter approvato attraverso il cosiddetto Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) previsto dalla normativa ambientale nazionale. Ed è per opporsi a questo che la giunta comunale affiderà un secondo incarico legale. Con questa nuova opposizione l’amministrazione del sindaco Gregorio Pecoraro ha espresso ancora una volta il proprio netto dissenso ribadendo la ferma contrarietà a qualsiasi espansione del sito che da oltre trent’anni rappresenta, secondo l’ente e secondo la popolazione, un problema ambientale per il territorio.  

La battaglia contro la discarica è una posizione storica dell’ambientalismo e della politica manduriano. Lo testimoniano atti ufficiali come la delibera del Consiglio comunale del luglio 2022, approvata all’unanimità, con cui si diceva No non solo all’ampliamento della discarica, ma anche a nuovi impianti di trattamento rifiuti sul territorio. Alla luce del nuovo via libera regionale, il Comune si prepara a ricorrere al Tar della Puglia per chiedere l’annullamento dell’autorizzazione e per questo sarà conferito un nuovo incarico legale esterno, selezionato in base a esperienza e competenza nella materia ambientale. Con molta probabilità il professionista indicato sarà l’avvocato amministrativista leccese, Saverio Sticchi Damiani, già patrocinante il primo ricorso. Il Comune di Manduria, dunque, si oppone con decisione a un provvedimento considerato dannoso per l’ambiente e la salute pubblica, confermando la volontà di difendere il territorio in tutte le sedi istituzionali e giudiziarie.  

Di questo si parlerà anche oggi nell’assise cittadina convocata per le ore 16 su richieste delle opposizioni che hanno una idea diversa per opporsi ai progetti di Manduriambiente e della Regione Puglia: chiudere gli impianti perché ritenuti pericolosi. Per questo oggi i partiti di opposizione proporranno al sindaco l’emissione di un'ordinanza urgente che obblighi alla società la dismissione definitiva della discarica per motivi di natura ambientale dell’aria e per possibile inquinamento della falda.  Per rafforzare tale richiesta, i partiti di minoranza hanno chiamato a raccolta la cittadinanza invitandola a riempire la sala delle adunanze e protestare pacificamente all’esterno del palazzo di città.

Nazareno Dinoi su Quotidiano di Puglia

 

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4 commenti

  • Vincenzo
    mar 6 maggio 15:48 rispondi a Vincenzo

    SECONDA PARTE: In ordine ad un eventuale ricorso al TAR avverso l’ordinanza regionale, occorrerebbe valutare se la invocata delibera della giunta Comunale del 2022, fosse stata adeguatamente documentata e supportata da evidenze tecniche, indagini e relazioni che, alla luce di quanto emerso, oggigiorno potrebbero essere inconfutabili e incontrovertibili. Sappiamo comunque che le determinazioni e ordinanze comunali a tutela degli interessi manduriani, potrebbero soccombere a norme sovracomunali e ordinanze di un Ente sovraordinato, quale è la Regione Puglia. Financo il prospettato ricorso al TAR potrebbe non sortire l’esito sperato, se non adeguatamente motivato e documentato.

  • Ale
    mar 6 maggio 12:34 rispondi a Ale

    Vorrei sapere se vi e' un organo specifico che possa dire una volta per tutti se la discarica e' fortemente inquinante e' quindi dannosa per la cittadinanza Manduria e di conseguenza senza se e senza ma direttamente disporre la chiusura na i dubbi sono che evidentemente le leggi sono fatte per non riuscire ad identificare il vero responsabile

  • Vincenzo
    mar 6 maggio 09:24 rispondi a Vincenzo

    SECONDA PARTE: In ordine all’eventuale ricorso al TAR avverso l’ordinanza regionale, occorrerebbe valutare se la invocata delibera della giunta Comunale del 2022, era stata adeguatamente documentata e sostenuta da validi motivi tecnici, oggigiorno divenuti incontrovertibili, alla luce di quanto emerso nei tempi recenti. Sappiamo comunque che interessi sovracomunali e ordinanze di un’Ente sovraordinato, quale è la Regione Puglia, potrebbero vanificare le eventuali azioni se non adeguatamente supportate.

  • Vincenzo
    mar 6 maggio 08:52 rispondi a Vincenzo

    L’iniziale progetto prevedeva che la discarica accogliesse un determinato quantitativo di rifiuti, col surdimensionato della guaina per il quantitativo inizialmente previsto, per le cui caratteristiche e volumi l’autorizzazione era stata rilasciata. Che le indagini sulla della tenuta delle opere di contenimento, che avrebbero dovuto escludere l’infiltrazione della falda, sono state condotte da un tecnico nominato dal proprietario della discarica. Quindi, né in contraddittorio con tecnico del Comune, né da un Consulente Tecnico d’Ufficio, per via di mancate azioni giudiziarie intraprese. Che prelievi eseguiti dai pozzi del circondario hanno evidenziato la presenza di contaminanti. Sono queste le ragioni che dovrebbero indurre il primo cittadino ad emettere un’ordinanza urgente di chiusura della discarica, ricadendo su di esso l’obbligo di tutela della salute pubblica.

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