Dopo la richiesta di monumentalità degli alberi bocciata dalla regione Puglia e la successiva attivazione dei lavori per l’abbattimento delle robinie, già a partire da lunedì prossimo, i membri del comitato “Per Viale Mancini” non si perdono d’animo e sperano ancora in un miracolo attraverso la petizione popolare che partirà in queste.
Dopo aver incassato l’ennesima e forse definitiva delusione, gli attivisti del comitato hanno deciso, nonostante le ore contate, di proseguire comunque con la raccolta delle firme. Facendo affidamento al buon senso della popolazione, alcuni membri già da oggi saranno presenti, dal pomeriggio fino a sera, sul viale Mancini per raccogliere quante più firme possibili. Al momento non si hanno notizie di eventuali manifestazioni nella giornata di lunedì, giorno di apertura del cantiere.
Sempre i membri del comitato si chiedono poi i motivi di questa celerità improvvisa, probabilmente dovuta alla volontà di reprimere qualsiasi altro tipo di iniziativa politica e non, da parte dello stesso comitato o dei partiti di opposizione. Infatti, in poco meno di 12 ore, sono state allertate tutte le forze necessarie per iniziare i lavori e, insieme a loro, il dirigente scolastico dell’edificio scolastico Francesco Prudenzano, la professoressa Anna Cosima Damiana Calabrese. Per il momento, i lavori non interesseranno il tratto di marciapiede adiacente all’edificio per cui le attività didattiche saranno svolte regolarmente.
La notizia dell’abbattimento diffusa ieri da La Voce di Manduria ha destato malumori non solo tra i membri del comitato ma anche tra i cittadini manduriani (più di 150 i commenti negativi solo su Facebook). Chi ormai da tanti anni non vive più a Manduria si è detto deluso da questa scelta, ricordando come togliere degli spazi verdi dalla città non sia mai una ottima scelta. Non sono mancati poi i cittadini che con toni coloriti, hanno espresso la loro opinione contro l’amministrazione. I membri del comitato pro robinie sperano di puntare su questa rabbia per ottenere, in poco meno di 48 ore, quante più firme possibili da inoltrare al sindaco, una petizione che dimostri come la città sia unita per questa causa che impedisca il triste epilogo di una scia di resina e rami spezzati.
Raffaele Montesardo
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