Venerdì, 18 Ottobre 2024

Cronaca

La prima intervista concessa a “Quarto Grado”

Zio Michele ai microfoni di Mediaset per dire che vuole tornare in cella

Michele Misseri Michele Misseri

Nessuna pausa di riflessione e nemmeno la volontà di evitare il “circo mediatico” che lo attendeva in via Deledda. Michele Misseri non è tornato a casa ieri dopo la scarcerazione avvenuta alle 7 del mattino perchè aveva preso accordi con la redazione della trasmissione “Quarto Grado”, di Mediaset, per una lunga intervista in esclusiva una parte della quale è stata trasmessa ieri nella puntata di “Zona Bianca”, sempre della stessa Mediaset, dedicata al “caso Scazzi”.

Da una località segreta, una villa in campagna, il contadino di Avetrana ha dichiarato di non meritare la libertà appena conquistata e di voler tornare in carcere perchè ad uccidere Sarah, il 26 agosto del 2010, è stato lui e non sua moglie Cosima e la figlia Sabrina “condannate da innocenti”.

La solita versione, insomma, che ripete da 14 anni e che non è stata creduta dalla procura della Repubblica di Taranto e da tre sentenze che condannano in via definitiva all’ergastolo le due donne.

Nell’intervista esclusiva, zio Michele, leggermente ingrassato e in un apparente buono stato fisico, ha raccontato di aver pregato molto nella cappella de penitenziario di Lecce e di aver sognato la nipote Sarah che era un angelo. Nella breve anticipazione trasmessa ieri sera, Misseri ha detto di aver scritto due lettere alla madre di Sarah, Concetta Serrano, senza ricevere risposta. «Se mi avesse risposto - ha detto - le avrei spiegato cosa è veramente accaduto quel giorno”. Addossandosi sempre le colpe di tutto, il 69enne di Avetrana ha infine detto di sentire sensi di colpa anche per tutte le persone coinvolte nell’inchiesta, a partire dal fratello Carmine “che ha fatto il carcere da innocente” e di tutte le persone processate per presunte false dichiarazioni al pm o falsa testimonianza durante il processo. “Per fortuna è intervenuta la prescrizione per loro”, ha detto Misseri ai microfoni di “Quarto Grado”.

Intanto la dirigente del commissariato di polizia di Manduria, Marinella Martina, lo sta cercando perchè deve notificagli “l'avviso orale”. E’ un provvedimento, firmato dal questore di Taranto, Massimo Gambino che invita a mutare condotta rivolta alla persona ex detenuta connotata da un profilo di pericolosità sociale che ha scontato condanne per reati di una certa gravità.

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