
Il 25 maggio 2019, presso il Museo del Vino Primitivo della cantina Produttori Vini Manduria, si terrà la giornata di studio dal titolo L’incontro a tavola fra due civiltà: il vino e la birra. Al centro della riflessione non vi è la mera contrapposizione tra il vino e la birra come simbolo delle due diverse culture, quella mediterranea e quella nordica, bensì l’analisi del loro comune contributo alla definizione e allo sviluppo delle suddette civiltà, analisi che non tralascerà di sottolineare le differenze cetuali nel consumo quotidiano delle due bevande.
La giornata si pone in continuità con il precedente incontro dal titolo Il vino: forza rigenerante o spinta verso l’ebrietà?, dell’aprile 2016, anch’esso organizzato da Francesco Filotico e Hubert Houben e già promosso da PV Manduria.
L’appuntamento di quest’anno vede la partecipazione di un nutrito gruppo di autorevoli studiosi stranieri che, a vario titolo, si sono occupati di storia agraria e di storia dell’alimentazione. Ci limitiamo a fornire solo qualche indicazione sui due relatori di lingua tedesca, poiché la Germania – terra di grandi vini e, par excellence, di birra – riveste un ruolo del tutto particolare in una riflessione che abbia al centro l’incontro/confronto fra le due bevande alcoliche.
Michael Matheus – docente di Storia Medievale nell’Università di Magonza e già direttore del Deutsche Historische Institut (Istituto Storico Germanico) di Roma, ha dedicato numerosi studi alla storia del vino nel Medioevo, in particolare alla regione Mosa-Reno – terrà una relazione dal titolo “Vino e birra a nord delle Alpi”.
Gunther Hirschfelder – docente di Scienze sociali comparate (Vergleichende Kulturwissenschaft) nell’Università di Ratisbona, autore di numerosi contributi di storia e sociologia dell’alimentazione, ha di recente pubblicato una monografia dedicata alla birra dal titolo Bier. Eine Geschichte von der Steinzeit bis heute (Birra. Una storia dall’Età della Pietra ad oggi) – terrà una relazione dal titolo: “La birra nell’identità tedesca” .
Anche il comparto degli studiosi italiani è di prim’ordine, basti rilevare che quattro di loro sono accademici dei Lincei. Piace segnalare infine la partecipazione di Cosimo Damiano Fonseca, caro maestro e decano della medievistica italiana, che per la seconda volta onora gli organizzatori della sua presenza.
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