Giovedì prossimo 9 gennaio il 48enne savese, A.U. che il 30 novembre scorso aggredì l’operatrice del 118 di Manduria, dovrà comparire davanti alla gip del Tribunale di Taranto, Gianna Martino per l’udienza preliminare che deciderà il suo futuro processuale. Il suo avvocato, Alessandro Cavallo, ha già proposto un patteggiamento per il suo assistito attualmente sottoposto alla misura dell’obbligo di firma.
A seguito di quell’aggressione, l’indagato savese è stato il primo in provincia di Taranto ad essere arrestato in applicazione della nuova legge che ha introdotto la misura restrittiva della flagranza di reato postuma, vale a dire anche dopo due giorni dall’aver commesso il reato in caso di atti di violenza nei confronti di operatori della sanità.
Il 30 novembre, durante le fasi di soccorso a sua madre gravemente malata che morì subito dopo o durante l’intervento dei sanitari, il 48enne strappò con violenza dalle mani della soccorritrice il monitor per la misurazione dei parametri causandole dei traumi ad un polso guaribili in 15 giorni.
Il giorno dopo il pubblico ministero Filomena Di Tursi chiese ed ottenne l’arresto ai domiciliari rendendo impossibile per l’indagato la sua partecipazione al funerale della madre e alla sepoltura del giorno dopo.
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1 commento
Marco
sab 4 gennaio 09:10 rispondi a MarcoRinunciare al funerale del proprio genitore è già una brutta condanna. Molti latitanti partecipano agli eventi religiosi... matrimoni e battesimi e funerali con carrozza ed elicotteri.