Barista ventenne denuncia il datore di lavoro che allungava le mani

Barista

L’ex dipendente ventenne di un bar di Manduria ha denunciato il suo datore di lavoro di 61 anni per violenza sessuale durante gli orari di servizio. La querela è finita in Procura dove è stato aperto un fascicolo a carico dell’imprenditore che ha ricevuto l’avviso di garanzia con la contestazione di violenza sessuale e atti persecutori. I fatti si sarebbero verificati da gennaio a marzo di quest’anno all’interno del locale. L’uomo che è difeso dall’avvocatessa Cinzia Filotico, sarà interrogato dal pm, Marzia Castiglia mentre a ragazza si farà assistere dall’avvocato Pasquale De Laurentis.

Nella denuncia preparata dal suo avvocato, Pasquale De Laurentis, l’ex barista ha descritto un ambiente di lavoro inizialmente sereno diventato poi un incubo con l’uomo che non perdeva occasione per starle appresso con qualsiasi scusa. In breve tempo, ha raccontato la ragazza, il datore di lavoro dalle allusioni sarebbe passato alle vie di fatto accarezzandole la schiena nonostante la ventenne si mostrasse infastidita da quelle attenzioni particolari. Insistentemente il sessantunenne avrebbe poi osato sempre di più accarezzandole il collo come per massaggiarlo e ricevendo puntualmente il rifiuto della dipendente che continua a lavorare nell’imbarazzo più assoluto.

Nel corso di una conversazione tra loro due, quando nel locale non c’erano clienti, l’indagato avrebbe mostrato alla ragazza un finto contatto su Instagram di una donna che lo cercava dicendole che se fosse stata lei a chiamarlo avrebbe pagato pur di consumare un rapporto sessuale. A questo episodio ne sarebbe seguito un altro ancora più audace. Mentre si trovava nel cortile antistante il vano cucina del bar, l’uomo si sarebbe avvicinato alle sue spalle tirandola verso di sé palpeggiandole il seno con insistenza e in modo prolungato. La donna, ha raccontato nella sua denuncia, sarebbe rimasta impietrita, bloccata dalla paura e dal disgusto riuscendo finalmente a divincolarsi. Questa presunta violenza sessuale sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso facendo prendere la decisione alla donna di non presentarsi più a lavoro. Sino a quando, dopo una serie di continue assenze, non è stata licenziata.

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