Martedì, 18 Febbraio 2025

Giudiziaria

Il curioso caso nel processo durato quattro anni

Case al mare su ruote, due manduriane processate e assolte

Tribunale di Taranto Tribunale di Taranto

Due manduriane pensavano di farla franca costruendo due miniappartamenti in zona non edificabile e vicino a mare con un ingegnoso stratagemma: montarle su ruote. Ma non avevano fatto i conti con la logica e con gli agenti della polizia locale che le hanno denunciate mandandole in Tribunale dove sono state processate e, dopo quattro anni, assolte dall’abuso edilizio ma rinunciando alle case al mare di San Pietro in Bevagna, marina di Manduria. Della conclusione processuale se n’è occupato il giudice Antonio Giannico che ha firmato la sentenza di assoluzione per particolare tenuità del fatto. Le due donne che sono state difese dall’avvocato Gianluca Parco, hanno rischiato la pena che invocava la pubblica accusa: 20 giorni di detenzione e un’ammenda di 15mila euro a testa.       

I fatti risalgono a quattro anni fa quando su un terreno agricolo nella località balneare della città messapica, erano stati edificati due piccoli appartamenti di circa trenta metri quadrati ciascuno con tanto di veranda, recinzione e tutti i comfort interni. Ma con una particolarità: l’intero fabbricato poggiava su una base di cemento sormontata da grosse ruote. In tale maniera, avranno pensato le due proprietarie del terreno, potevano apparire non vere e proprie case ma due “simil caravan” parcheggiati sul terreno e, dunque, rimovibili in qualsiasi momento nel pieno rispetto della legge.

Quelle casette mobili, tra l’altro fornite di allaccio alla rete idrica e all’energia elettrica, non erano però sfuggite ai controlli della polizia municipale che aveva contestato l’abuso edilizio trasmettendo gli atti alla Procura della Repubblica di Taranto dove è stato aperto un fascicolo affidato al sostituto procuratore Francesco Ciardo. Il pm, a conclusione delle indagini ha chiesto il rinvio a giudizio delle due manduriane aprendo così per loro il processo celebrato al Tribunale di Taranto. La difesa affidata all’avvocato Parco ha puntato tutto sul fatto che, una volta scoperto lo stratagemma, le due assistite si erano immediatamente ravvedute abbattendo tutte le opere abusive. Facendo leva su questo e sulla incensuratezza delle imputate, il legale ha sostenuto che, pur sussistendo il reato edilizio, il fatto poteva considerarsi di particolare tenuità. Tesi questa che è stata accolta dal giudice Giannico che ha emesso sentenza di assoluzione per entrambe le imputate, dichiarandole non punibili per particolare tenuità del fatto, riservandosi le motivazioni tra 90 giorni.

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4 commenti

  • Vincenzo
    dom 29 dicembre 2024 09:38 rispondi a Vincenzo

    Gli escamotage per farla franca, per aggirare tutte le norme in materia edilizia, sfuggendo al pagamento dei tributi dovuti (IMU-TARI. CONSORZIO DI BONIFICA), a Manduria e dintorni non ha eguali. Cio che mi lascia basito è la circostanza che inizialmente le costruzioni non fossero state sottoposte a seguestro. Misteriose sono le circostanze e le procedure adottate, per le quali le stesse risultavano provviste degli allacci alla rete idrica e all’energia elettrica. Come abbiano fatto, certamente, qualche santo in paradiso l'avevano trovato. Sorvolo, volutamente, sul conferimento dei reflui fognari. Molto ci sarebbe da indagare e verificare. Ma localmente impera il detto che "tolto il dente tolto il dolore", non senza rassegnazione di quanti, ligi a tutte le norme, non si sottraggono a quano dovuto. Il Comune, in questo caso, come ha deciso di muoversi? Quali azioni intraprenderà?

  • Marco
    dom 29 dicembre 2024 12:44 rispondi a Marco

    Almeno hanno pagato per costruire le catapecchie, per abbatterle e l'avvocato e forse anche le spese legali... Sono state punite in qualche modo.

  • Gregorio
    sab 28 dicembre 2024 10:58 rispondi a Gregorio

    Fortunatamente gli è andata bene..se invece la ‘ROULOTTE’ fosse montata su 4 ruote ??🛞🛞🛞🛞 😱Bisognerebbe capire quanti danni che provocano gli abusi edilizi, NON NE PARLIAMO DEI CONDONI.. peggio di andar di notte …..a tutti piace vedere la natura incontaminata..MA CHE NESSUNO RISPETTA !!!!Basta vedere IL VIDEO:-“La costa manduriana con gli occhi di un drone “. ..la parte bella. Si dovrebbe far volare il drone nei dintorni del fiume Chidro, qualche casa 🏡 costruita nel canale di S.Nicola… ….al prossimo video 📹!!

  • Manduriano
    sab 28 dicembre 2024 08:25 rispondi a Manduriano

    Certo che i manduriani,non tutti per fortuna, non sono proprio capaci di rispettare la legge,si inventano di tutto pur di fregare il prossimo e il bello è che si sentono pure intelligenti...

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