Dopo Manduria, l’influencer siciliano, Enrico Rizzi, si è recato ieri a Lucugnano, frazione di Tricase, dove aveva in programma un’altra «pubblica gogna», come lui stesso definisce i suoi blitz che organizza in tutta Italia, nei confronti di un pensionato del posto che è stato denunciato ed è già indagato dalla Procura della Repubblica di Lecce perché avrebbe impiccato dei gatti.
A differenza di Manduria dove è stato accolto da una folla inneggiante e dove ha potuto concludere l’ennesima gogna ai danni dell’investitore del cane di quartiere Ettore a Uggiano Montefusco, a Lucugnano l’attivista e i suoi accompagnatori hanno avuto un’accoglienza diversa. Dopo il blitz di Manduria, il siciliano Rizzo ha proseguito la sua missione nel basso Salento dove un mese fa si è consumato un altro delitto sugli animali. Dei gatti, in questo caso, che sarebbero stati catturati e impiccati da un pensionato del posto. Come per il pirata di Manduria, anche in questo caso il presunto responsabile è stato individuato e finito sotto indagini della Procura della Repubblica di Lecce. A differenza del clima accogliente della città del Primitivo, la popolazione della frazione di Tricase non ha ben gradito l’arrivo di Rizzo che è stato vivacemente contestato e bloccato da un gruppo di residenti mentre si accingeva ad eseguire lo stesso show davanti casa del pensionato sospettato di aver strangolato i gatti. L’impettito siciliano ha poi polemizzato con le forze dell’ordine che lo tenevano d’occhio e che alla fine lo hanno accompagnato, scortandolo, sino all’uscita del paese.
Rizzi ha subìto diverse denunce per le sue gogne pubbliche. Per una di queste, quattro giorni fa si è aperto il processo al tribunale di Frosinone che lo vede imputato per aver diffuso il nome di un minorenne accusato e denunciato di avere ucciso una capretta. L’influencer siciliano deve rispondere di diffamazione aggravata nei confronti del minore ed anche di aver tenuto due manifestazioni senza autorizzazioni, una ad Anagni e una a Fiuggi.
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6 commenti
CRICORIU
dom 27 ottobre 20:55 rispondi a CRICORIUCome volevasi dimostrare. Scrivevo in un precedente messaggio che e' il solito, becero, tentativo di ridicolizzare e mettere in scherno un'intera comunita' per avere dei consensi ed apparire i paladini della giustizia ( sempre ti stu c...) . Premesso cio' i cittadini della cittadina leccese hanno ben fatto a non farsi schernire e buggerare dal primo ciarlatano che passa....Ed hanno ben fatto ad allontanare questo sciacallaggio.... Un po' di amor proprio in piu' nella NOSTRA Manduria non guasterebbe. Ci penseranno le autorita' competenti a fare chiarezza sul caso...maccabbei e pupazzi no ni servunu
Carla
dom 27 ottobre 15:55 rispondi a CarlaIl Salento è sempre Salento ,cittadini con cultura e non è città dei primitivi
Vincenzo
dom 27 ottobre 14:36 rispondi a VincenzoCon questo tipo di persone e loro seguito, il popolino, non cambierà mai nulla. W l’italia
Giuse Dinoi
dom 27 ottobre 14:08 rispondi a Giuse DinoiImpiccare i gatti proprio no e proprio un delitto perchè è una cosa voluta,A questo punto pure i macellai o macellari come dicono a Roma devono essere denunciati?Mah!!! Che si fa "PER UN PUGNO DI CLICK"
antonio
dom 27 ottobre 12:30 rispondi a antonioa Manduria siamo diversi in tutto specialmente in negativo-
Cittadino Repubblicano
dom 27 ottobre 12:17 rispondi a Cittadino RepubblicanoI cittadini di Lucugnano si sono dimostrati svegli e non dormienti come quelli di Uggiano. Del resto sono stati i lucugnanesi bel istruiti dal loro parroco. Non si dimentichi che a Lucugnano avrebbe operato padre Galeazzo, un prete sveglio, forse gaudente ,, forse con un dente verde e con in casa la nipote - come dice Vittorio Bodini, il poeta, ma sicuramente sveglio come i Lucgnanesi che hanno costretto quell'imbonitori a darsela a gambe levate. Gli uggianesi evidentemente non hanno mai avuto nella loro parrocchia un prete come don Galeazzo ed adesso ne pagano le conseguenze.