Si avvia verso la conclusione il processo che si tiene nel Tribunale di Foggia che vede tra gli imputati due manduriani, mamma e figlio, di 63 e 39 anni, coinvolti nell’inchiesta su un presunto traffico di droga all’interno del carcere foggiano. Per questo i due, a marzo dello scorso anno, furono arrestati dalla Guardia di Finanza di Bari nel blitz che portò in carcere in tutto 16 persone tra cui una infermiera accusata di essere il tramite tra spacciatori esterni e detenuti.
Nell’udienza di ieri nel tribunale foggiano, dopo le discussioni degli avvocati della difesa il giudice ha rinviato al 17 febbraio prossimo per la sentenza. A discutere per la manduriana che è accusata di aver procurato il denaro all’infermiera per passare la droga al figlio (S.C. le sue iniziali), detenuto per una precedente condanna, è stato l’avvocato Antonio Liagi.
Il penalista con studio a Sava ha sostenuto l’innocenza della propria assistita in quanto inconsapevole dell’utilizzo del denaro che aveva passato all’infermiera attraverso la ricarica di una PostaPay.
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