E’ morto all’età di 103 anni il maestro Pietro Guida. Ieri sera lo scultore di origini campane ma naturalizzato a Manduria dove ha vissuto per tanti anni ha avuto una crisi respiratoria ed è stato portato da un’ambulanza del 118 all’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria dove è deceduto subito dopo il ricovero.
Proprio una settimana fa il maestro aveva donato alla Città di Manduria due sue opere che saranno installate sul piazzale antistante il municipio. Di seguito, da Wikipedia, la lunga e dettagliata biografia del maestro.
Pietro Guida è nato a S. Maria Capua Vetere (Caserta) nel 1921. Vive e lavora a Manduria (TA). Consegue il diploma di scultura all'Accademia di belle arti di Napoli nel 1947. In quegli anni, assieme a Renato Barisani, Gennaro Borrelli, Raffaello Causa, Renato De Fusco, Anna Maria Ortese, Armando De Stefano, Guido Tatafiore, aderisce al Gruppo Sud, divenendo uno dei protagonisti del rinnovamento culturale del capoluogo campano.
Comincia nel frattempo la sua attività espositiva: Mostra delle arti figurative, Galleria “Forti”, Collettiva di chiusura Gruppo Sud Pittura, Galleria “Blu di Prussia”, entrambe a Napoli nel 1948; Premio Diomira 1949, Galleria del “Naviglio”, Milano 1949; II Mostra nazionale del disegno e dell'incisione moderna, Reggio Emilia 1949, conseguendo ampi consensi nazionali con i suoi disegni. Dal 1960 al 1971 è titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti di Lecce.
La sua produzione figurativa è esposta in numerose mostre personali: Galleria “Selecta” di Roma,1958, e collettive: Premio internazionale della scultura di Carrara, Carrara 1957; Concorso per un'opera plastica ispirata allo sport, Palazzo Strozzi, Firenze 1958; Artisti pugliesi, Galleria “Taras” dell'EPT, Taranto 1959; VII e VIII edizione della Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma.
Dal 1960 al 1975 la produzione di Guida è caratterizzata dall'abbandono del dato naturalistico e dei mezzi tradizionali del fare scultura, per adoperare materiali industriali grezzi, come mattoni, galpomice, tubi eternit, ferro e acciaio. Le prove di questo periodo sono definite dall'artista stesso Opere costruite proprio per sottolineare l'importanza della fase “costruttiva” nel suo lavoro.Crescono nel frattempo la notorietà dello scultore, i premi, le commesse prestigiose: ad esempio la scultura di dimensioni monumentali realizzata nel 1972 per l'Italsider di Taranto, l'attenzione della critica più qualificata per il suo lavoro (Franco Sossi, Vittorio Fiore, Oreste Ferrari, Filiberto Menna, Vito Apuleo, Nerio Tebano, Nello Ponente, Enrico Crispolti) e gli inviti a progetti espositivi rilevanti.
Partecipa a mostre personali e collettive; dalla seconda metà degli anni settanta e per circa tre lustri, Guida sceglie di rinunciare all'attività espositiva; ritorna nel frattempo alla figura, realizzando grandi statue in scabro cemento. Recupera la carnalità delle formose figure femminili di Marini e gli squarci poetici sul vissuto quotidiano di Martini, maestri mai smessi di amare. Interpreta, con insistenza, soprattutto negli ultimi anni, il tema del mito.
Nel 1993 interrompe il silenzio espositivo con la mostra personale allestita presso il Castello Carlo V di Lecce. I suoi nuovi lavori sono presentati in catalogo dagli amici scrittori: Tano Citeroni, Gino Montesanto e Michele Prisco. Seguono alcune mostre personali, su tutte la mostra antologica nel 2008 presso il Monastero degli Olivetani di Lecce, promossa dal Dipartimento dei Beni delle Arti e della Storia dell'Università degli Studi del Salento, associata alla pubblicazione di un catalogo che ripercorre filologicamente l'intero percorso artistico di Guida e la corposa quanto autorevole analisi critica. Ha nel mese di ottobre del 2012 esposto nelle sale di Castel dell'Ovo a Napoli una sua personale curata da Francesco Abbate.
Nel 2011 ha partecipato all'Esposizione Internazionale d'Arte Biennale di Venezia nella sede regionale di Lecce - Padiglione Italia della 54ª edizione.
Opere Costruite; anni 60-75
Nel 2014, su invito dell'Università del Salento, ha tenuto una mostra personale nella sede del Rettorato di Lecce.
Nel 2016 per "Le Grandi Mostre nei Sassi” ha esposto a Matera le sue sculture e una contemporanea mostra di disegni nella sede del circolo “la Scaletta”. le sue opere sono state in mostra a Manduria
Nel 2017 le sue opere sono state in mostra a Manduria nella mostra – Le Emozioni del cemento.
Nel 2017 una parte della sua produzione degli anni ’60 – ’70 è stata esposta nel 2018 presso il Museo “Castromediano” di Lecce nella mostra “Pietro GUIDA Opere Costruite 1960-1975” a cura di Lorenzo Madaro e Brizia Minerva.
Nel 2018 due sue opere "costruite" sono state consegnate come premio ai vincitori di "Apulia Land Festival - 2018".
Nel 2020 su invito del Ministero dei Beni Culturali le sue opere sono state in mostra presso il Castello di Copertino nella mostra denominata “Pietro Guida Piazza d’Italia” a cura di Mariastella Margozzi, Lorenzo Madaro, Pietro Copani;
Nel 2021 su invito del Ministero dei Beni Culturali le sue opere sono state in mostra a Sulmona presso l'Abbazia di Santo Spirito al Morrone nella mostra denominata “Il Mito Specchio del Mondo” a cura di Maristella Margozzi e Laura Salerno.
Nel 2021 alcune sue opere sono state in mostra presso i trulli di Alberobello nella mostra denominata "Segni Elementari" sotto la direzione artistica di Francesco Carofiglio.
Nel 2022 per il periodo di 11 mesi, le sue opere sono state in mostra a Roma presso il Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo, nella mostra denominata “Lo Spettacolo della Vita” a cura di Maristella Margozzi e Laura Salerno.
Dal 1951 Pietro Guida vive e lavora a Manduria.
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2 commenti
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, gio 12 dicembre 11:07 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaCondoglianze sincere. Spero che il Comune di Manduria dedichi una via o meglio una piazza alle Marine, orgogliosi di avere un luogo a suo nome. 🙏 RIP
mauro
oggi, gio 12 dicembre 10:56 rispondi a mauroCi lascia uno dei più grandi personaggi della storia di Manduria. Un onore averlo conosciuto. Spero che in futuro, la nostra distratta comunità, riservi al Maestro tutti gli onori avrebbe meritato da vivo.