![Nel riquadro il dottor Lenti Nel riquadro il dottor Lenti](/Upload/Images/12-02-2025/1d885c_Progetto_senza_titolo_2025_02_12T104843_042.png)
Tre anni senza un primario. L'ultimo, con incarico provvisorio, è morto nel 2022 mentre visitava i malati dopo 24 ore di turno continuativo per mancanza di medici. Fatto finalmente il concorso e stabilita la graduatoria con un regolare vincitore, la Asl di Taranto blocca misteriosamente la procedura conclusa tre mesi fa. È il destino del reparto di Medicina interna dell'ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria, già declassato in ospedale di base e oggetto di promesse di rilancio, mai mantenute. A farlo notare, non spiegandosi tanta indifferenza, è il vincitore di quel concorso, Salvatore Lenti, grottagliese, attuale primario della struttura complessa di medicina dell'ospedale Bonomo di Andria.
Disposto a tornare «se me lo permetteranno», chiosa il professionista che dopo tre mesi di silenzio e di attesa ha deciso di parlare denunciando l'inerzia della direzione generale e degli uffici che governano la sanità ionica. «Non ci sono spiegazioni per tanto ritardo e non capisco perché nessuno faccia niente, una realtà come Manduria meriterebbe molto di più», dichiara lo specialista che attende qualcuno che lo chiami.
Dal punto di vista delle procedure di gara è tutto concluso. Sul sito della Asl, cercando un po', si trova il verbale di gara con la graduatoria dei quattro idonei i cui nomi sono criptati. «Il primo codice è il mio», conferma il dottor Lenti che di punteggi ne ha ottenuti tanti di più rispetto ai suoi concorrenti: 69,3 punti totali contro i 58,7 del secondo classificato, 42,8 del terzo e 42,6 del quarto dei candidati ammessi al concorso. Con i soli titoli presentati, il dottor Lenti ha raggiunto 42,3 punti su 50, quasi il doppio del secondo classificato.
Su questa sua performance il primario di medicina ha qualcosa da aggiungere.
«Tre anni fa - spiega Lenti - in un altro concorso fatto dalla stessa Asl, i titoli non mi furono riconosciuti così decisi di partecipare ad un concorso della Asl Bat vincendo il posto di primario delle medicine di Andria e Canosa di Puglia; fu così che mi fecero scappare dall'ospedale di Grottaglie che qualcuno, tempo fa, ha deciso di affossare», si sfoga l'internista con una lunga esperienza nelle corsie di mezza Italia. Lenti arriva dalla Toscana dove ha ricoperto l'incarico di direttore dell'Unità complessa di Medicina Interna e del reparto Covid dell'ospedale dell'Amiata senese.
In precedenza ha lavorato nel presidio ospedaliero di Arezzo, prima come dirigente medico, poi come direttore dell'Unità di ipertensione e rischio cardiovascolare. Ha al suo attivo oltre duecento pubblicazioni scientifiche, la partecipazione a numerosi convegni in qualità di relatore e la docenza universitaria.
Quello che ci vuole, insomma, per risollevare le sorti di una struttura ospedaliera periferica come quelle di Manduria che dopo aver dato tutto per il Covid (per tutto il periodo pandemico ha sacrificato tutti i reparti che da allora faticano a rialzarsi), ha bisogno di molte risorse in termini di organico. Di medici e infermieri, soprattutto con il management e i politici che si scontrano con la carenza di professionisti. E quando ci sono, come in questo caso, le procedure si bloccano.
La graduatoria finale che decreta la vittoria del primario Lenti porta la data del 4 novembre scorso e la firma della presidente di commissione Maria D'Avino. L'atto ufficiale attende solo la pubblicazione della delibera con i nomi in chiaro dei quattro candidati. Poi toccherà al direttore generale Gregorio Colacicco convocare il primo in graduatoria a cui affidare l'incarico quinquennale.
Nazareno Dinoi su Quotidiano di Puglia
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