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Il Primitivo di Manduria ci ricasca. Dopo l'infelice trovata dell'amministrazione comunale della città messapica che ha patrocinato le bottiglie di vino riportanti sull'etichetta il nome e l'immagine del numero uno del tennis mondiale, Jannik Sinner, che non ha gradito, un altro caso di discutibile utilizzo del nome di artisti per fini commerciali ha interessato questa volta la Cantina Produttori Vini di Manduria.
Durante le serate del Festival di Sanremo, i responsabili della promozione della più antica cooperativa del vino della Puglia, avevano pensato di accostare le etichette delle loro migliori produzioni ai cantanti che partecipavano alla rassegna sanremese, utilizzando titoli e brani delle canzoni in gara. Così Achille Lauro e la sua «Incoscienti giovani» duettava con il Primitivo "Electric Bee", il rosato Aka con Gaia e il brano «Chiamo io, chiami tu», il Primitivo "Memoria" con «Non ti dimentico» dei Modà, il vino bianco "Alice" cantava con Giorgia e la sua «La cura per me», il Primitivo Neama con «Cuoricini» di Coma Cose e così via con altri accoppiamenti.
Tutto, come nel caso del «Rosso Jannik», con protagonisti inconsapevoli come il campionissimo italiano della racchetta e all’insaputa degli artisti e dei rispettivi manager e produttori. Che, come per il campione altoatesino, non hanno gradito la trovata. Giunta la notizia dell’iniziativa dalla profonda Puglia in quel di Sanremo con ancora il festival in corso, la trovata non è stata accantonata. Passata l’ubriacatura di musica e festeggiamenti, la Warner Music Publishing e la Universal Music Publishing, hanno immediatamente scritto alla Cantina chiedendo intanto la rimozione delle immagini non escludendo azioni risarcitorie per l’indebita appropriazione di nomi, testi e titolo di brani per uso commerciale. Giusto il tempo di leggere il contenuto della diffida e i responsabili della Cantina hanno dato ordine di rimuovere tutto, così dall'altro ieri dalle pagine social sono scomparsi i duetti incriminati che erano stati derubricati a “gioco social”.
Ad avvertire i responsabili dell’azienda manduriana del Primitivo, mettendoli in allarme, era stato il compositore e produttore discografico Ferdinando Arnò. «Guardando la campagna pubblicitaria – faceva notare l’artista più che esperto della materia –, la cosa è chiara: vogliono far credere che il loro vino sia in qualche modo legato ad Achille Lauro, che abbia una connessione con il mondo della musica, del pop, della ribellione giovanile. Tutto finto» decretava Arnò che bollava l’operazione come una «cosa studiata per generare hype a livello locale, per far parlare di sé, megalomania di provincia». Dalla Cantina, come accennato, invece, minimizzavano. «Chiariamo subito che non abbiamo fatto bottiglie con i nomi dei cantanti», spiegava allora la responsabile delle pubbliche relazioni, Anna Gennari. Che aggiungeva. «Quella che gira sui social è una campagna a supporto della presenza dei nostri vini all'Extra Festival di Sanremo (l'hub delle radio Mediaset dove la Regione Puglia ha acquisto uno spazio, ndc), un gioco sui duetti tra i nomi degli artisti, le loro canzoni e le possibili affinità con i nostri vini». Un «gioco» con l’interlocutore ignaro di tutto, a quanto pare, che ha chiesto conto di questo ottenendo per ora la rimozione delle false sponsorizzazioni. «Io li avevo avvertiti in tutti i modi che si trattava di un illecito», è il commento di Arnò. «Qualsiasi abbinamento commerciale di un'opera artistica sia essa una canzone o un quadro, va autorizzato e, nel caso pagato», conclude l’artista.
Nazareno Dinoi su Quotidiano di Puglia
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2 commenti
uccio
oggi, dom 23 febbraio 09:03 rispondi a uccioe pure il primitivo è andato a [email protected] non da mo...ai na ticina ti anni,ca lu mieru ti li cantini manduriane è mescolato con vari intrugli....
Vincenzo
oggi, dom 23 febbraio 08:54 rispondi a VincenzoRiporto quanto già commentato il 15.2.2025. Scopiazzare qualcosa iniziato e finito male, sta a significare che tutto si può? Invece, così non è. Mi auspico che la storica cantina, prima di accostare bottiglie della propria produzione ai titoli e ai cantanti citati, abbia acquisito preventivamente il benestare dagli interpreti stessi, la c.d. liberatoria. Anche se non ci troviamo di fronte all’utilizzo improprio dell’immagine, come nel caso Sinner, mi spiacerebbe assistere a un ennesimo caso, generato da uno stratagemma promozionale mal concepito che, con i partecipanti alla manifestazione canora in corso, ha poco a che spartire, potendo addirittura loro nuocere. Meglio sarebbe trovare strategie pubblicitarie più appropriate, per evitare situazioni incresciose. "Come volevasi dimostrare."