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Incidente Sanofi Aventis, 15 indagati per la morte di Manfreda
Incidente Sanofi Aventis, 15 indagati per la morte di Manfreda | © n.c.BRINDISI - La procura della Repubblica di Brindisi ha indagato
quindici persone, tra dirigenti e capireparto dell'industria farmaceutica,
Sanofi Aventis, di Brindisi, per la morte di
Cosimo Manfreda, 40 anni, l'operaio rimasto ucciso nell'esplosione nello stabilimento brindisino il 10 giugno del 2010 e il ferimento di altri quattro operai. I carabinieri del Nucleo ecologico stanno notificando in queste ore i relativi avvisi di conclusione alle persone interessate tra cui due persone giuridiche. Le ipotesi di reato al momento contestate sono quelle di aver, in cooperazione e con più condotte colpose anche indipendenti tra loro, attive ed omissive, imprudenti, imperite e negligenti, in violazione di specifiche norme in materia di prevenzione di infortuni e sicurezza sul lavoro, cagionato la morte di manfreda cosimo e gravi lesioni personali ad altri 4 operai, di cui tre dipendenti della ditta che stava eseguendo lavori all'interno dell'azienda ed uno dipendente della stessa Sanofi, mentre svolgevano attività lavorativa, qualificata come manutentiva, ma in realtà comportante una modifica sostanziale dell’impianto di trattamento delle acque reflue dello stabilimento, al fine di adattarlo alla produzione di un nuovo antibiotico, avviata - secondo quanto emerso dalle indagini - in assenza delle previste autorizzazioni e posta in essere senza le necessarie cautele finalizzate ad evitare il rischio di esplosione. Durante le indagini, inoltre, condotte con l’ausilio dei tecnici dell’Arpa Puglia e degli specialisti della sezione inquinamento atmosferico industrie a rischio del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente di Roma, i militari del Noe avrebbero accertato all'interno dell'azienda la presenza di quattro fusti metallici e 56 bombole a pressione contenenti circa tremila chilogrammi di gas Freon Cfc, illecitamente detenuti, in quanto si sarebbero dovuti avviare a distruzione entro l'anno 2000, poichè altamente lesivi per l'ozono atmosferico. L'azienda ha provveduto alla distruzione degli stessi dopo la segnalazione del Noe.
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