Era un sabato mattina di cinque anni fa, il 6 aprile, quando gli agenti del commissariato di polizia di Manduria entrarono in casa di Antonio Stano convincendolo a farsi portare in ospedale dove poco dopo andò in coma dal quale non si è più svegliato. A guidare quei poliziotti quel giorno era l’ispettore capo Giuseppe Screto. Toccò a lui condurre le indagini che scoperchiarono uno dei più brutti casi di cronaca che la storia manduriana ricordi. Fu lui a gettare le basi per arrivare, 24 giorni dopo, all’arresto dei primi 8 “orfanelli”, così chiamati per il nome del gruppo WhatsApp dove facevano girare i video con gli insulti, le vessazioni, gli assalti in casa e le violenze fisiche al povero Antonio Stano.
Quello stesso investigatore, ora in pensione, sarà tra i protagonisti della XV edizione della festa de La Voce di Manduria, sabato prossimo 17 agosto al Parco Malorgio, dedicata quest’anno al tema della microcriminalità e l’insicurezza sociale con un focus sugli orfanelli, appunto.
L’ex ispettore congedatosi poco dopo quella triste vicenda, ricorderà quei giorni così intensi che hanno segnato per sempre la vita di molte famiglie manduriane ed anche la sua. Giuseppe Screto racconterà quello che accadeva dietro le quinte di una complessa indagine che ha visto la sua firma con il massimo impegno suo e quello dei suoi uomini. L’ispettore capo risponderà alle domande dei giornalisti Marzia Baldari e Nazareno Dinoi.
La serata terminerà in musica, con il bellissimo concerto della cover band di Francesco De Gregori, I Tienamente che ospiteranno la cantante manduriana Katia Minerva. Ingresso gratuito, sipario 20,30, posti a sedere liberi mentre per chi lo vorrà potrà prenotare tavolo direttamente all’azienda Malorgio che ospita la festa nel suo incantevole parco telefonando al numero 380 7344293.
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3 commenti
leomecc
ven 16 agosto 10:51 rispondi a leomeccsalve a tutti si parlare di cosa? ormai Antonio è morto, forse ora sta riposando, senza tutta questa violenza gratuita. la realtà e che non sappiamo fare i genitori. non puniamo i nostri figli , non ci sono regole ne in casa ne alla scuola, si stanno perdendo tutti i valori. a 56 anni per la prima volta ero seduto in pizzeria e ho visto due ragazzi che non giocavano al cellulare. sicuramente c'è una buona partenza, GENITORI dove siamo?
Gregorio
gio 15 agosto 13:20 rispondi a GregorioSecondo il mio parere, la storia del carissimo Antonio è troppo STRUMENTALIZZATA !
Gregorio
sab 17 agosto 16:30 rispondi a GregorioSarà pubblicità x il prossimo come agire?Sarà sulle disgrazie degli altri che si fanno le grazie? Sarà come la sfortunata Scazzi!!