Le foto

- La prima bugia di Ivano, secondo l’accusa, consiste nell’avere nascosto il fatto che Sabrina era innamorate di lui.
- La seconda bugia di Ivano, sempre per l’accusa, consiste nell’avere nascosto il fatto che anche Sarah era innamorata di lui. “Ivano Russo”, scrivono infatti i pubblici ministeri “ricostruiva in modo reticente e difforme dal vero i rapporti che aveva con Sabrina Misseri e Sarah Scazzi cercando di non fare emergere il particolare interesse sentimentale che Sabrina aveva nei suoi confronti e l’interesse sentimentale che Sarah aveva maturato sempre nei suoi confronti”.
- La terza bugia di Ivano, secondo l’accusa, consiste nell’avere nascosto che, a causa sua, Sabrina e Sarah avevano litigato. “Ivano Russo”, scrivono i pubblici ministeri “ha nascosto il contrasto nato tra le due cugine”.
- La quarta bugia di Ivano, secondo l’accusa, consiste nell’avere fatto finta di non essere mai stato amante di Sabrina. “Ivano Russo”, scrivono i pubblici ministeri “ha taciuto prima, escludendoli poi, due rapporti sessuali tra lui e Sabrina Misseri”. Ma,in un secondo momento, lui stesso ha amesso di essere stato amante di Sabrina quando gli inquirenti hanno scoperto diversi sms che lui e Sabrina si erano scambiati prima del delitto e che dimostravano, in modo inequivocabile, che la loro non era stata solo un’amicizia.
- La quinta bugia di Ivano, secondo l’accusa, consiste nell’avere tentato di nascondere ai magistrati che Claudio Scazzi, il fratello maggiore di Sarah, gli aveva chiesto di non incoraggiare l’infatuazione che la ragazza nutriva per lui. “Claudio Scazzi”, scrivono infatti i pubblici ministeri “aveva avvisato Ivano di comportarsi con la sorella in ragione della sua giovane età”.
- La sesta bugia di Ivano, secondo l’accusa, consiste nell’avere negato un fatto che, invece, per i giudici è sicuramente accaduto: il fatto di essere stato nella stessa stanza con Sarah mentre lei era in pigiama, e di averle prestato il suo cellulare, con cui la ragazzina si era scattata da sola una foto in quell’abbigliamento “da camera”. “Ivano Russo”, scrivono i pubblici ministeri “mentì alla Corte quando escluse di aver ceduto il suo cellulare a Sarah mentre la ragazzina era in pigiama nella stanza di Sabrina Misseri”. Per l’accusa, questo episodio è importante perché dimostra che tra Ivano e Sarah c’era un rapporto di grande confidenza: una confidenza che, sempre secondo l’accusa, aveva spinto Sabrina a vedere in Sarah una sua potenziale rivale, suscitando nel suo cuore una gelosia e una collera che, alla fine, sono “esplose” nell’omicidio.
- La settima bugia di Ivano, secondo l’accusa, consiste nell’avere tentato di nascondere il vero motivo di un animato “faccia a faccia” che si era svolto tra Sarah e Sabrina il 21 agosto 2010, cinque giorni prima del delitto. Una testimonianza, infatti, aveva informato gli inquirenti che in quella occasione Sabrina aveva rimproverato a Sarah di stare troppo attaccata a Ivano e le aveva detto, facendola scoppiare in lacrime: «Per due coccole ti vendi!». Ma, scrivono i pubblici ministeri, “Ivano ha mentito escludendo che l’incontro del 21 agosto tra Sarah e Sabrina era per chiarire la circostanza rilevata da Sarah di un rapporto sessuale tra lui e Sabrina».
- L’ottava bugia di Ivano, infine, secondo l’accusa è anche la più grande di tutte: Ivano ha detto di essere rimasto sempre a casa il giorno in cui Sarah è stata uccisa; ma un testimone, invece, dice di averlo visto per strada proprio a quell’ora. “Ivano Russo”, scrivono i pubblici ministeri “ha mentito dicendo di non essere uscito dalla sua abitazione proprio il pomeriggio della scomparsa di Sarah Scazzi, il 26 agosto del 2010. A smentirlo in questa circostanza è stato un testimone che ha dichiarato invece di averlo visto in giro intorno all’ora in cui fu uccisa Sarah”. Se il testimone che smentisce Ivano sarà ritenuto attendibile dai giudici, sorgerà una nuova, inquietante domanda: come mai Ivano non voleva fare sapere ai magistrati di essere uscito di casa proprio nel tragico pugno di minuti in cui Sarah è stata uccisa? Che cosa voleva nascondere? È un mistero che, per ora, non ha risposta. Ma su cui, adesso, gli inquirenti vogliono vederci chiaro.
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