
MILANO - «A tempo perso faccio il primo ministro e me ne succedono di tutti i colori». Così Silvio Berlusconi, ridendo, si confida con la ex modella dominicana Marysthell Garcia Polanco in una telefonata del 26 novembre 2008. La ragazza si era lamentata perché era andata due volte a trovare il presidente del Consiglio e non lo aveva trovato. In un'altra telefonata, con un interlocutore sconosciuto, Berlusconi parla di una serata da passare con quattro ragazze e dice: faccio venire anche Rossella (Carlo Rossella, presidente di Medusa, ndr) e Del Noce (Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction) , così pensano che sia una cena di lavoro.
Sul Corriere della Sera di sabato 16 settembre tutte le intercettazioni e i verbali relativi all'inchiesta di Bari sul giro di escort e favori attorno all'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini.
BERTOLASO - Non sono solo Fabrizio Del Noce e Carlo Rossella a rappresentare un' «esca» per le ragazze portate da Tarantini dal premier. Nell'organizzare una cena a Palazzo Grazioli, il 2 dicembre 2008, l'imprenditore pugliese sollecita Berlusconi ad invitare anche Guido Bertolaso, il capo della Protezione civile con cui aveva già discusso di affari ai quali avrebbe voluto «dare concretezza». «Vabbè Presidente - dice Tarantini a Berlusconi in una delle telefonate intercettate - se ci riesce anche a chiamare Bertolaso, così lo coinvolgeremmo». E il premier risponde: «..ecco, mi sembrava che ci fosse qualcuno da chiamare», «si sì appunto, ecco vedi... Bertolaso! Bertolaso, ecco. Va bene, chiamo Bertolaso!».
«A PREMIER TACIUTO CHE PAGAVO» - «Io ho voluto conoscere il presidente Berlusconi ed a tal fine mi sono sottoposto a spese notevoli per entrare in confidenza con lui e sapendo del suo interesse verso il genere femminile non ho fatto altro che accompagnare da lui ragazze che presentavo come mie amiche tacendogli che a volte le retribuivo». Sono le dichiarazioni di Gianpaolo Tarantini rese ai pm di Bari che lo hanno interrogato il 29 luglio 2009. Tarantini inoltre ammette che «il ricorso alle prostitute ed alla cocaina si inserisce in un mio progetto teso a realizzare una rete di connivenze nel settore della Pubblica amministrazione perché ho pensato - dice - che le ragazze e la cocaina fossero una chiave di accesso per il successo nella società».
PER ME 11 RAGAZZE, MI SONO FERMATO A 8 - Ma ecco cosa si legge in alcune intercettazioni depositate dai pm baresi. Berlusconi al telefono con Gianpaolo Tarantini, racconta il primo gennaio 2009 la sua serata di Capodanno appena conclusa, dopo essersi scambiato gli auguri con l'imprenditore barese. «Erano in 11 e io me ne sono fatte solo 8 perché non potevo fare di più... Non si può arrivare a tutto. Però stamattina mi sento bene, sono contento della mia capacità di resistenza agli assedi della vita».
Bari, le ragazze dell'inchiesta
SULL'AEREO PRESIDENZIALE - Gianpaolo Tarantini propose al premier Silvio Berlusconi «di volare tutti insieme sull'aereo presidenziale, dicendo che le ragazze (che aveva reclutato) abitavano a Milano e facendo credere che lui (Tarantini stesso, ndr) aveva un impegno di lavoro in città l'indomani mattina». I fatti si riferiscono al 26 novembre 2008 quando Berlusconi, che aveva organizzato una cena a Palazzo Grazioli, è costretto ad andare a Milano. E alla fine le ragazze, secondo quanto è scritto negli atti dell'inchiesta, volarono con Gianpi sull'aereo presidenziale. Dice il premier a Tarantini: «Devo purtroppo partire per Milano, perché mi è successo un guaio su là devo essere domani mattina prestissimo e poi l'aereo c'è solo stasera, quindi purtroppo ho cambiato tutti i programmi e parto per Milano. Se tu credi di poter arrivare qui adesso e che vi offro che so un gelato». «In questo frangente - annota la Guardia di finanza - Tarantini dimostrava di saper trarre il massimo vantaggio anche dalle situazioni apparentemente a lui sfavorevoli». Dice Tarantini al telefono al premier: «sennò veniamo insieme a lei a Milano (ride)». Rivolgendosi alla escort Marysthell e ad altre donne propone: «Andiamo a Milano, vi va? Con l'aereo con lui». Le sue interlocutrici rispondono di sì e Gianpi comunica al Presidente, «va bene, se ci dà mezz'ora, il tempo di fare la valigia, veniamo». Il gruppo giunge effettivamente «con l'aereo presidenziale a Milano» ma - annotano gli investigatori - salta la possibilità di «passare la serata con il presidente Berlusconi». Quindi, Tarantini trascorre la notte in un hotel milanese occupando una camera assieme a Maria Esther Garcia Polanco.
LE RAGAZZE SONO FORAGGIATISSIME - Le ragazze che passavano la notte a palazzo Grazioli erano «foraggiatissime». Lo dice il premier Silvio Berlusconi in un'altra telefonata con Giampaolo Tarantini. Un modo di dire che, secondo la Guardia di Finanza, allude al fatto che «era stato dato loro il necessario». La telefonata è del 17 ottobre 2008 (rpt, 2008), alle 18.44 e a chiamare è il capo del governo. «Riferendosi alle ragazze che hanno trascorso la notte a palazzo Grazioli - riassume la Gdf - tra l'altro, sottolineava: 'guarda che hanno tutto per pagarsi tutto da sole queste qua eh', alludendo, evidentemente al fatto che era stato dato loro il necessario. Motivo per cui Tarantini non doveva sentirsi obbligato a corrispondere loro alcunchè». Tarantini risponde così: «Si, ma stia tranquillo, presidente, non c'è problema». E Berlusconi aggiunge: «Eh, vabbè, ma non...non... coso... perché hanno... sono... sono foraggiatissime». In un'altra intercettazione riportata negli atti dell'inchiesta di Bari, Berlusconi chiede a Tarantini: «Per favore, non pigliamole alte...», parlando delle ragazze che devono essere invitate nelle sue residenze. È il premier che chiama Gianpi, che poco prima l'aveva contattato senza ottenere risposta. Tarantini, scrive la Gdf, «lo incalzava prospettandogli la possibilità di organizzare un incontro con Manuela Arcuri per il mercoledì successivo riuscendo ad ottenere l'invito a trascorrere la serata insieme e a portare con se alcune ragazze, ma rimandando ad altra serata l'incontro con l'attrice romana». Berlusconi a quel punto dice: «Se tu hai una ragazza da portare, due ragazze, tre ragazze da portare...» T: sì...sì...si... B: per favore, non pigliamole alte come fa questo qui di Milano, perchè....noi non siamo alti...devono essere tutte come la Graziana (Capone, ndr) T: va bene, io ne porto un paio, due o tre ne porto.
«CANCELLIAMO LA ARCURI È VOLGARE» - Il sogno di Gianpaolo Tarantini di far prostituire «in coppia» Manuela Arcuri e Francesca Lana in favore di Silvio Berlusconi rimase tale perché il 18 febbraio 2009 Berlusconi confidò a Gianpi di «essere rimasto molto indignato per la volgarità espressa dalla (donna) Manuela Arcuri nel corso di un'intervista rilasciata al programma televisivo «Le Iene», ritenendola non più gradita, «cancellata». È quanto annota la Guardia di Finanza negli atti dell'inchiesta barese sulle escort. Questo uno stralcio di un'intercettazione tra Berlusconi e Tarantini: T: «pensa che quella si era.. si era.. voleva sta lì quella sera»
B: «Meno male che non è stata qui, perché sennò... mi sarei sentito imbarazzato di essere andato con una t... così. Vabbè cancellata».
T: «E vabbè».
In una precedente serata, organizzata pochi giorni prima - l'11 febbraio 2009 - «nonostante la preparazione scrupolosa dell'evento» l'occasione non fu sfruttata «a causa dell'inibizione dell'Arcuri provocata dalla presenza, quella sera, a Palazzo Grazioli di Paolo Berlusconi, che conosceva il manager dell'attrice (tale Tarallo)».
ERANO 67... - «Che cosa ci tocca fare la notte del prime dell'anno - prosegue Berlusconi - senti io sono qui e ho tutti i letti occupati, non so come fare a dirti venite. Queste non vanno via nemmeno con le cannonate. Il prezzo è buono, il vitto anche. Sai ieri sono stato sulle automobiline tre ore, hanno fatto le gare e non le tiravi più giù». Tarantini domanda: «Ma quante ragazze ci sono?» e Berlusconi risponde: «40». Tarantini: «Tutte sono venute». Berlusconi: «No... tutte no. Erano 67 quelle, intanto ho comprato una casa qua vicino, per ampliare i posti. Dodici posti in più».
UN AMARO - «Se lei vuole anche dopo cena stasera; ci beviamo un amaro, tanto io sono a cena con una amica che volevo presentarle». Così - si legge in atti della Guardia di Finanza - Tarantini cerca di «strappare» al presidente Silvio Berlusconi l'ennesimo invito a Palazzo Grazioli. Alla annunciata «amica», Sara Tommasi, se ne sarebbe poi aggiunta un'altra, tale Marica. Entrambe new entry in casa del premier. Alla serata, era il 10 marzo 2009, partecipano anche altre due ragazze, invitate direttamente da Berlusconi che dice a Tarantini: «Se voi venite qui alle nove e mezza c'e la cena, fai un po' tu da padrone di casa con queste fanciulle, ci sarà la Cinzia, e c'e la Silvia da Milano». Dalle intercettazioni emerge che le due donne accompagnate da Tarantini hanno poi lasciato Palazzo Grazioli alle 03.30 del mattino. Negli atti ci sono anche le telefonate, tra Tarantini e le sue due amiche, preparatorie alla serata. «Stasera sei convocata», «cena dal capo», dice l'imprenditore barese a Marica. Poi le dà istruzioni sull'abbigliamento: «vestitino nero, semplice, senza calze». <Senza gioielli, niente... pulita». «Nove e un quarto al De Russie, puntuale eh Marica». Istruzioni simili a Sara Tommasi sul tipo di vestito, ma con una aggiunta: «mettitelo scollato»
«HO LA FILA DI RAGAZZE...» - Berlusconi e Tarantini parlano al telefono il primo dell'anno, alle 12.07: a chiamare è Gianpi, che racconta il capodanno passato con Belen Rodriguez, Claudia Galanti e Manuela Arcuri. I due si scambiano gli auguri e poi iniziano a parlare di Belen. Ecco il testo integrale della telefonata.
Tarantini: Belen ha fatto dei balli latino-americani... mamma mia
Berlusconi: chi li ha fatti? Belen?
T: Belen, sì
B: ma adesso è libera? con chi sta?
T: con nessuno. Glielo ho detto ieri infatti l'ho chiamata tante volte che volevo farle gli auguri perchè a destra mia Belen... a sinistra Claudia e di fronte Manuela.
B: mamma mia eri messo benissimo
T: ho detto: ho fatto una fine dell'anno...migliore non potevo farla
B: eh ci credo con le tre donne più belle d'Italia
T: Claudia sta bene, Claudia le vuole bene...parla sempre bene...ci mancherebbe
B: Belen invece come si esprime?
T: nooo... forse... poi non ho tanta confidenza, perché io sono amico di Marco (Borriello, ndr) molto...ma io penso che...
B: ma lei è ancora innamorata di Marco?
T: no... no... non credo.
B: comunque lui non ha la testa giusta per una donna come Belen.
T: la ci vuole un uomo serio.
B: è troppo semplice lui... deve andare con un più grosso...con un imprenditore...con uno come te1
T: no con uno come lei stavo dicendo io.
B: va bene senti io sono qua assediato da quando hanno visto che sono stato dichiarato da Playboy il politico più sexy sul libro che è venuto fuori il trenta...ha riportato questa cosa qui...io non ho scampo con questi qua. Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera...erano in undici...io me ne son fatto solo otto perchè non potevo fare di più...non si può arrivare a tutto. Però stamattina mi sento bene sono contento della mia capacità di resistenza agli assedi della vita...che cosa ci tocca fare la notte del primo dell'anno. Senti io ho qua tutti i letti occupati...non so come fare a dirti venite. Il due viene anche Emilio...queste non vanno via neanche con le cannonate...il prezzo è buono, il vitto anche. Sai ieri sono state sulle automobile tre ore...hanno fatto le gare non le tiravi più giu.
T: ma quante ragazze ci sono?
B: quaranta.
T: tutte sono venute.
B: no...tutte no! Erano 67 quelle...intanto ho comprato una casa qui vicino per ampliare i posti... dodici posti in più.
«TI PASSO GIANPI» - Silvio Berlusconi in auto con Guido Bertolaso chiama Gianpaolo Tarantini perché parli con il responsabile della Protezione civile. L'obiettivo perseguito dall'imprenditore pugliese, tramontato il progetto originario di candidarsi al Parlamento europeo nel 2009, è quello di «entrare nel circuito dei lavori per le grandi opere pubbliche, in particolare far parte della short list del Dipartimento della Protezione civile». In questo ben più redditizio obiettivo Tarantini, «per tramite dell'amico Salvatore Castellaneta», coinvolge Enrico Intini, imprenditore a capo dell'omonimo Gruppo di Noci (Bari), che opera nel settore delle infrastrutture. Il 4 novembre del 2008, all'indomani di una cena a Palazzo Grazioli, Tarantini riferisce a Castellaneta che Berlusconi ha lasciato la brochure informativa sul gruppo Intini a Guido Bertolaso. Il 13 novembre Berlusconi contatta Tarantini: Berlusconi: ..senti sono in macchina con il sottosegretario Bertolaso... ecco te lo passerei così vi mettete d'accordo direttamente.
Bertolaso: «eccoci buonasera»
Tarantini: «buonasera lieto di conoscerla».
I due si mettono d'accordo su quando vedersi e fissano l'incontro per le 15 del giorno successivo «a via Ulpiano, lì alla Protezione civile» dice Bertolaso.
Poi Berlusconi riprende il telefono e raccomanda a Tarantini: «ecco fammi fare una bella figura eh». In una successiva telefonata il premier assicura a Tarantini il suo interessamento presso Bertolaso, cui ha passato la brochure del gruppo Intini: «ecco - dice - lui ha i tuoi depliant che..i tuoi che mi hai dato, no?»
Dopo l'incontro del 14 novembre a via Ulpiano a cui partecipa anche Enrico Intini, Tarantini racconta in varie telefonate al fratello e a Salvatore Castellaneta che la proposta di affari al gruppo Intini prevedeva la partecipazione al capitale di una società già in fase di costituzione fra Protezione civile e Finmeccanica spa. Tarantini: «ci ha proposto una bella cosa.. di entrare.. stanno preparando una società mista fra Protezione civile e Finmeccanica..che controlla tutte le tecnologie, una cosa seria una cosa enorme..». Il 16 novembre Berlusconi chiama Tarantini per sapere: «com'è andata.. com'è andato l'incontro con Bertolaso?». A spiegare come sono andate effettivamente le cose è lo stesso Tarantini, nell'interrogatorio del 29 luglio 2009 davanti ai magistrati di Bari. «Bertolaso ci disse che Finmeccanca aveva costituito una società mista con la Protezione civile... e ci invitò ad andare da Finmeccanica. Fui io attraverso Rino Metrangolo (dirigente di Finmeccanica, dimessosi venerdì -ndr), persona che avevo conosciuto attraverso Lea Cosentino... a prendere contatti con Lunanuova, dirigente della società mista». Tarantini poi spiega che gli furono illustrate una serie di attività: «Mi dissero che avremmo potuto partecipare all'interno di una Ati (associazione temporanea di imprese,ndr) nella quale avrebbe potuto trovare posto la Sma di Intini. Non si concretizzò a perché, sebbene il terremoto all'Aquila avrebbe consentito di realizzare opere stradali attraverso la Sma di Intini, la notizia pubblica della perquisizione da me subita determinò una presa di distanza da parte di Metrangolo e Lunanuova».
DONNE ANCHE PER MAGISTRATO - Dopo «una lunga di scia di serate» organizzate presso le residenze private del premier Silvio Berlusconi, Gianpaolo Tarantini «organizzò due cene facendo intrattenere i suoi ospiti - tra cui alcuni dirigenti di Finmeccanica - da giovani donne disponibili a concedere prestazioni sessuali a pagamento». Tra questi ospiti figura l'allora procuratore facente funzioni del tribunale di Brindisi, Cosimo Bottazzi, attualmente sostituto procuratore generale presso la Corte d'appello di Bari. È quanto risulta dagli atti dell'inchiesta barese sulle escort. Il primo dei due incontri avvenne il 4 marzo 2009 nel ristorante interno dell'hotel Valadier di Roma a cui parteciparono, oltre al magistrato Bottazzi, il manager di Finmeccanica Rino Metrangolo e l'imprenditore salentino Marco Macchitella. Macchitella e Bottazzi erano «presumibilmente» amici di Metrangolo. Ai tre uomini, si legge negli atti dell'inchiesta, furono riservate tre donne: Fadoua Sebbar, Niang Kardiatou (detta Hawa) e «tale Emiliana». «Fatta eccezione per Emiliana - risulta dagli atti - le donne trascorrevano la notte in compagnia degli uomini, prostituendosi presso l'hotel Valadier» dove Tarantini aveva fatto riservare tre camere a nome di Metrangolo.
Redazione Online Corriere.it
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