Sono passati quattro anni dalla tragedia. Era l’11 dicembre 2020 quando Giulia De Santis, avvocatessa di 27 anni, perse la vita in un incidente sulla Sava-Uggiano Montefusco. Oggi, come allora, quella strada provinciale è ancora piena di crateri, non illuminata, priva di guardrail e con l’asfalto deformato dalle radici degli alberi.
«È sempre disastrata», denuncia su Facebook il padre Fernando, ricordando la tragica fine della figlia. Pioveva intensamente la sera in cui Giulia rientrava dal lavoro. Sul tratto, come sempre accade quando piove, si erano formate grandi pozzanghere. È stata probabilmente una di quelle a farle perdere il controllo dell’auto facendola schiantare contro un muretto. Purtroppo Giulia non è stata l’unica vittima, negli anni, su quella via, hanno perso la vita anche Antonio e Giulio. Tutti nomi che Fernando, medico molto conosciuto a Manduria e fondatore del “Comitato Vittime della Strada di Sava”, non ha mai dimenticato: in questi quattro anni il professionista ha fatto di tutto per promuovere la messa in sicurezza della pericolosa e trafficata strada provinciale. Ha lanciato campagne sociali, promosso cortometraggi, organizzato incontri e sensibilizzato la politica locale. Eppure le battaglie di Fernando si sono scontrate con la sordità della politica e della burocrazia.
«Come cantavano Mina e Alberto Lupo: parole, parole, soltanto parole», scrive ancora Fernando, amareggiato. «Solo promesse da marinaio», aggiunge, concludendo il suo messaggio con uno sconfortante appello collettivo: «Non ci resta che ricordare Giulia e tutte le vittime della strada con una preghiera».
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2 commenti
Angela
oggi, gio 12 dicembre 09:05 rispondi a AngelaSe rispetti ,,Educazione stradale ,,non è pericolosa,poi ognuno decide della propria è quella degli altri. VITA
Lorenzo Libertà per la Marina
oggi, gio 12 dicembre 07:53 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaPurtroppo la Provincia di Taranto a livello di sicurezza stradale ( e non solo) è un disastro totale. Ritengo che anche gli organi preposti, Polizia Locale, Polizia stradale e giudici, non possono continuare a tollerare le migliaia di cartelli, limite velocità 50 KM orari, al fine di garantire la non responsabilità di chi dovrebbe averla invece. Sono i Prefetti, rappresentanti del Governo Centrale a dover relazionare l' incidenza dei morti e feriti sulle strade fatiscenti del territorio e far prendere provvedimenti. Multe si e tante mentre investimenti per tutto ciò che ogni strada dovrebbe avere garantendo la sicurezza ? Nulla. Eppure varchi il confine e vai nel leccese, ti accorgi che volendo, più cura per la sicurezza stradale, la noti subito nei cartelli, nella vernice e nelle curve. 🤔🤔 Tanti bla bla ma anche tanto menefreghismo politico locale direi.Opinioni