
Sei anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. È la condanna inflitta ieri al manduriano Ambrogio Daggiano, di 51 anni, coinvolto nella rissa avvenuta a Manduria il 13 aprile dello scorso anno con l’uso di bastoni, un’accetta e una spada katana.
Nella furiosa colluttazione uno dei tre protagonisti rimase gravemente ferito e ricoverato in rianimazione per la rottura della milza. Daggiano, che era difeso dall’avvocato Fabrizio Lamanna, rispondeva di tentato omicidio. Per questo la pubblica accusa aveva chiesto sei mesi in più della pena assegnata dal gup del Tribunale di Taranto, Gianni Martino, che ha giudicato l’imputato con il rito abbreviato.
Si era già chiuso invece il primo grado del procedimento ordinario a carico degli altri due componenti della rissa, Julian Ciprian Calugaru, 28enne di origini rumene ma naturalizzato a Manduria e Angelo Caniglia, 54 anni, manduriano: 9 anni e mezzo per il primo, un anno e mezzo per il secondo che nella furiosa zuffa ebbe la peggio.
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2 commenti
stuetuku
mer 26 gennaio 2022 03:32 rispondi a stuetukuTIJUANA EL MESSICO CI FA UN BAFFO AHAHAHHAH BBATA CA YU' SPACCU L'ASCHY.
stuetuku
mer 26 gennaio 2022 03:32 rispondi a stuetukuTIJUANA EL MESSICO CI FA UN BAFFO AHAHAHHAH BBATA CA YU' SPACCU L'ASCHY.