
Amara sorpresa per i salutisti e amanti de picnic infrasettimanale che ieri si sono recati al bosco dei Cuturi trovandolo chiuso. Da ieri i proprietari del polmone verde situato sulla strada per San Pietro in Bevagna hanno deciso di limitare gli ingressi lasciando i cancelli aperti solo nei giorni festivi e prefestivi. Una decisione improvvisa presa dalla famiglia Schiavoni proprio nel momento di maggiore affluenza di pubblico che non trova al momento nessuna spiegazione se non con la volontà dei proprietari di «contare» qualcosa su un bene privato che molti pensano sia pubblico.
Pare voglia sottolineare proprio questo il cartello affisso sulla cancellata chiusa: «La famiglia Schiavoni, in qualità di proprietaria, comunica che il Bosco Cuturi, durante il periodo estivo, sarà aperto al pubblico solo nei giorni festivi e prefestivi».
Lasciando comunque la possibilità di visitarlo nelle occasioni particolari, ma sempre chiedendo il permesso. «Per qualsiasi visita o attività organizzata – si legge sempre nell’avviso – l’ingresso sarà eventualmente consentito anche in altri giorni, previa richiesta di autorizzazione da inoltrare al numero 338.3504085 o tramite il sito www.boscocuturi.it.
Con un’estensione di circa 35 ettari, il Bosco Cuturi, il più grande polmone verde di tutto il versante orientale della provincia di Taranto, è diventato un punto di riferimento per chi vuole trascorrere del tempo immerso nella natura. Oltre alle piante secolari di leccio, il bosco nasconde un piccolo angolo archeologico, un antico cava dove sono state ritrovare tombe di epoca Messapica.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
2 commenti
Domenico
ven 23 luglio 2021 01:34 rispondi a DomenicoIndiscutibile la proprietà privata che anche io ho frequentato per anni. E difficile e onerosa una corretta e costante manutenzione e concordo con la necessità di razionalizzare l'accesso al parco (lu oscu) e anche a sottoporlo a una contribuzione non remunerativa. Se l'area beneficia di riduzioni o esenzioni di imposte, probabilmente manterrà dei limiti di utilizzo che escludono l'utilizzo come riserva di caccia o parco privato.
Giancarlo
gio 22 luglio 2021 07:07 rispondi a GiancarloNon mi pare ingiusto. Non è che essere numerosi significa aver ragione e poter pretendere di godere di beni mantenuti (tasse) e manutenuti da altri. Non se qualcuno si è lamentato, ma nel caso, il pubblico pretenda dalle istituzioni la creazione di parchi ed aree boschive, possibilmente fatte bene (disordinate) e non innaturalmente a filari come sulla strada per Francavilla. Dacché me lo ricordo io il bosco de Li Cuturi (visto l'ultima volta forse 20 anni fa), sembrava praticamente spontaneo e selvaggio, un paradiso per le povere bestiole selvatiche, uccelli in primis.