Il Tribunale di Taranto ha confermato la condanna a due anni e due mesi di reclusione con la pena sospesa che un manduriano di 50 anni aveva avuto nel precedente giudizio con il rito abbreviato. L’uomo è finito sotto processo perché avrebbe stalkerizzato sul posto di lavoro una trentenne, sua collega, anche lei di Manduria, che per questo lo aveva denunciato e fatto condannare in primo grado.
Oltre alla conferma della pena detentiva, la corte d’appello di Taranto presieduta dalla giudice Giovanna De Scisciolo ha condannato il presunto stalker al pagamento delle spese di giudizio e legali alla vittima che in tutti i due gradi si è fatta difendere dall’avvocato Davide Parlatano.
Le presunte molestie, secondo la denuncia della donna, sarebbero iniziate durante l’orario di servizio nell’impresa dove entrambi lavoravano come dipendenti, per poi estendersi all’esterno. Nella denuncia presentata allora ai carabinieri dalla giovane manduriana, il cinquantenne, separato e padre di una figlia coetanea e amica della sua collega, avrebbe avuto atteggiamenti ossessivi sempre crescenti sino alla gelosia estrema che impediva alla sua collega, con le minacce, qualsiasi rapporto con altri uomini.
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