Martedì, 17 Dicembre 2024

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Convegno a Taranto

Verde pubblico e salute, come si agisce in altre realtà

Convegno Convegno

Una delegazione della sede di Manduria di Archeoclub, accompagnata dalla dottoressa Ileana Tedesco, ha preso parte, mercoledì 4 dicembre, ad un importante convegno che si è tenuto a Taranto presso il Salina Hotel, dal titolo “Gli alberi in città – Sostenibilità & Opportunità”. Il convegno, organizzato da “Verdidea” per festeggiare i  quarant’anni di attività, è stato sponsorizzato da numerosi partner, istituzionali e non,  tra cui il Comune di Taranto , ordini professionali, aziende del settore florovivaistico, associazioni di categoria. Nei saluti iniziali da parte dei loro rappresentanti è stata unanimemente ribadita la necessità di interventi programmati e sinergici, tra le varie professionalità e competenze, al fine di garantire il benessere degli abitanti delle città, sempre più colpite dai mutamenti climatici in atto, interventi in cui la creazione di vere e proprie foreste urbane ha un ruolo centrale.

Hanno fatto seguito le relazioni, tutte di alto profilo. Non potendo riportarle tutte, accenniamo solo a quelle che ci hanno particolarmente interessato, in quanto riferibili per contenuto alle polemiche  recentemente suscitate in Manduria dall’abbattimento delle robinie di viale Mancini. 

Il professore Giovanni Sanesi, dell’Università di Bari, (titolo: “Misurare e valorizzare gli aspetti del benessere urbano: il verde”) , dopo aver richiamato alcuni target dell’ Art. 11 dell’Agenda 20/30, cui il PNRR si ispira, ha illustrato gli impatti più rilevanti che i cambiamenti climatici hanno sugli ambienti urbani e i benefici specifici che gli alberi arrecano nel contrastarli, in relazione alle temperature e alla salute anche mentale degli esseri umani. Ha mostrato poi gli interventi che si stanno attuando in alcune città italiane e straniere, tra cui brillano per innovazione e risultati quelle cinesi. Ha sottolineato che non basta parlare di “verde” in generale, ma più precisamente di alberi.

Il professore Francesco Ferrini, dell’Università di Firenze, (titolo: “Biodiversità come pilastro della resilienza urbana”) ha posto in evidenza gli aspetti della biodiversità che consentono di combattere i cambiamenti climatici, un argomento di cui la comunità scientifica internazionale si occupa in misura sempre maggiore. Al pari di tutti gli altri intervenuti, ha sottolineato la necessità di una programmazione seria e di lungo periodo affidata ad esperti : non basta piantare alberi a casaccio, non tutte le specie vanno bene ovunque, bisogna creare un ecosistema. Ha inoltre sfatato alcuni miti, come quello dei tetti verdi e dei giardini verticali. Ha concluso sottolineando la necessità, per le amministrazioni locali, di dotarsi degli strumenti per elaborare una visione strategica, che consenta al contempo interventi mirati. Tale visione, per essere efficace, non può certo prescindere dall’ascolto e dall’apporto attivo dei cittadini.

Riccardo Frontini ( titolo: “Il valore economico ed eco- sistemico delle infrastrutture verdi nella gestione del verde urbano”) ha esposto il metodo da lui elaborato, in collaborazione con l’università di Bologna, per determinare il valore di un singolo albero o di un insieme di alberi, al fine di decidere ( decisione che in ogni caso spetta alle Amministrazioni) se abbattere o conservare. Indispensabile a tale scopo dotarsi di un Piano di Gestione del verde nonché di un Piano di gestione del rischio arboreo.

Rocco Sgherzi, arborista e dendroiatra ( titolo: “Cambiamenti climatici ed emergenze fitosanitarie: tecniche di cura degli alberi urbani”) ha illustrato infine alcune tecniche innovative per consentire agli alberi di difendersi più efficacemente dagli attacchi dei parassiti.

L’ascolto di questi esperti  ci ha ancora più convinti, poiché la nostra salute è strettamente dipendente da quella degli alberi, della necessità di un confronto tra amministratori, progettisti ed esperti agronomi forestali, sempre più serrato, che possa condurre ad una pianificazione del verde urbano, indispensabile per consentire alla nostra città di affrontare i cambiamenti climatici nelle migliori condizioni possibili.

Nota stampa di Archeoclub Manduria

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4 commenti

  • Lorenzo Libertà per la Marina
    sab 7 dicembre 10:31 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

    Alle Marine, a parte la pineta ( anno 1964) nulla di pubblico. Nulla di verde alla Colimena, nulla a Torre Burraco. Il nulla se non migliaia di strisce blu per le auto. Complimenti ai paesanotti vecchi e giovani che adagiano le loro " chiappe" sugli scranni del potere, senza visione del futuro. Ops chiedo venia, hanno partorito la mega torre alla Salina Monaci 🤣🤣🤣 ottima per gli avvistamenti dei " saraceni" in arrivo dal mare 😜 ridicoli! Opinioni

  • Nando Mazza
    sab 7 dicembre 08:16 rispondi a Nando Mazza

    Alla luce di quanto appena letto, chiedo sommessamente agli steeminatori nostrani dell'alberata di Viale Mancini se provano almeno un po' di vergogna per non aver seguito neanche minimamente le sagge indicazioni di questi esperti. Immagino l'illustre Architetto Attanasio commentare con una semplice alzata di sopracciglio tutto quello che non ha fatto prima di decretare col suo progetto di DEGERAZIINE URBANA il massacro (pardón...lui ha parlato amabilmente di sostituzione di 200 piante compresi due cipressi ultrasecolari). Ma no, lui e i suoi mandanti, Sindaco in testa, avevano troppa fretta e non potevano certo permettersi di studiare e informarsi su come e perché nel resto del mondo si tenda a conservare il più a lungo possibile e per quanto possibile il verde esistente. Detto...fatto: missione compiuta, ora sí che si puó mettere in atto il "vero cambiamento".

    • Giovanni
      dom 8 dicembre 17:51 rispondi a Giovanni

      Mazza capisce quello che vuole. Nell'articolo si dice ben altro.

    • Gregorio ( solo licenza elementare) e non mi vergogno
      sab 7 dicembre 16:30 rispondi a Gregorio ( solo licenza elementare) e non mi vergogno

      Condivido pienamente il tuo messaggio, purtroppo c’è gente che non vedeva l’ora il “cambiamento” ( aggiungo,PESSIMO) e, il bello che, sono sempre più convinti delle loro idee. Contro l’inquinamento l’unica soluzione è IMPIANTARE PIÙ ALBERI ! È da tanto tempo che insisto su questo argomento !! P.s. Vorrei tanto conoscere questo architetto, …. chi l’ha data la laurea? Topo Gigio?

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