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Sono nato in una terra nei cui abitanti il sangue degli antenati scorre ancora potente, nel Dna, nelle vene, nell'anima intera. Non erano come i Greci, i Messapi: non avevano interesse ad espandersi, nel Mediterraneo, questa era la loro terra e qui volevano stare, alzarono mura in ogni città, e dentro si sarebbero arroccati, anche se fossero venuti nemici col cannone! Nessuno li avrebbe fatti sloggiare, e solo un nemico infinitamente superiore ebbe la meglio su di loro. Ma non si estinsero, ed anzi Quinto Ennio li acculturò, e fece loro conoscere la profondità di una cultura legata al Mediterraneo a doppio filo. Io sono nato a Lecce, e dentro me sento potente il legame con questi antichi progenitori. Pur vivendo un tempo difficile, in cui la Storia si è rivoltata contro questa terra, abbandonata e tradita dai suo stessi governanti, non riesco a tagliare il cordone, e partire, andare a lavorare lontano da qui. Il bisogno di raccontare, questa terra, mi ha spinto a legarmi ad un'emittente locale sin dal 1997, faccio il cameraman, il documentarista, per Telerama. Ma nel tempo libero mi dedico alla ricerca del mio Salento nascosto, o poco noto (e il tempo non è mai abbastanza purtroppo!), e condivido tutto ciò che trovo nel mio blog “Salento a colori”, o sulle mie pagine facebook e da oggi anche sul giornale La Voce di Manduria. Scrivo romanzi, laddove le prove archeologiche non consentono voli fantasiosi, ascoltando le pietre nelle campagne, delle masserie abbandonate, osservando col cuore tremante i reperti nei nostri musei come quelli dimenticati in siti tutti ancora da riscoprire. Mia moglie e il mio bambino mi accompagnano felicemente, così posso dire di essere un uomo molto fortunato. Che vuole sapere tutto del passato, non solo della mia famiglia, ma di ogni luogo che per millenni ha visto la vita, la lotta, l'amore delle genti di Terra d'Otranto.
Alessandro Romano