Nelle interminabili giornate rinchiusa nel carcere di Taranto dove è ospite dal 17 ottobre di otto anni fa, Sabrina Misseri pensa ad un futuro lavorativo. Non più nell’ambito dell’assistenza estetica, sua antica passione, ma in quello sanitario. Da poco, infatti, la ventinovenne di Avetrana che per la giustizia italiana è un’assassina, è a tutti gli effetti una professionista della salute avendo acquisito il diploma di Oss, Operatore socio sanitario. Il corso concluso brillantemente grazie ad uno dei programmi di formazione carceraria di cui la giovane non se ne fa sfuggire uno, le darà la possibilità, una volta conquistata la libertà, di lavorare nell’assistenza alla persona in una clinica privata o in qualche ospedale pubblico dove la nuova figura sanitaria è ricercatissima. Recentemente le mansioni riconosciute all’operatore socio sanitario (che prende il posto della vecchia figura dell’infermiere generico), sono quelle di supporto medico-infermieristico con ampi spazi di autonomia nell’assistenza diretta al paziente, dal rilievo dei parametri vitali e l’igiene, sino alla somministrazione di terapia intramuscolare e sottocutanea.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
1 commento
Silvia My
ven 7 settembre 2018 02:43 rispondi a Silvia Myma che notizia è? Sbaglio o madre e figlia hanno ricevuto l'ergastolo?