Sono bastate cinque ore di discussione in Prefettura a Taranto ieri per chiudere tredici anni di dibattiti, manifestazioni e proteste contro il depuratore a Urmo con scarico a Specchiarica. Il presidente Michele Emiliano, mattatore eccezionale di una ventina di invitati apparsi subito, tranne poche eccezioni, non all’altezza del ruolo, ha fatto capire all’inizio che il gioco sarebbe finito in quella sala, ma nella maniera che gli avetranesi non volevano sentire: «il depuratore da Urmo non si sposta, al limite possiamo nasconderlo con degli alberi, abbattere i cattivi odori e renderlo più bello alla vista». E così sarà fatto, complice anche il sindaco di Manduria, Roberto Massafra che ha trovato in Emiliano una sponda sicuramente non sperata e ben gradita. «Mettetevi nei panni del sindaco di Manduria, fermare ora i lavori e cambiare le carte in tavola sarebbe per lui un suicidio amministrativo», aveva esordito il presidente facendo tornare il sorriso sul volto di Massafra riconoscente e felice di aver ritrovato nel governatore un amico che pensava di aver perduto dopo le accuse al vetriolo, reciproche, fatte girare sui social.
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La riunione è iniziata poco dopo le ore 15 con la presenza dei due prefetti di Taranto e Lecce, Donato Giovanni Cafagna e Claudio Palomba, del presidente Emiliano che faceva da moderatore e da oratore, dai sindaci di Avetrana, Sava, Manduria e Nardò, rispettivamente Alessandro Scarciglia (sindaco facente funzioni), Dario Iaia, Roberto Massafra e Giuseppe Mellone,e due rappresentanti a testa di una decina di movimenti ambientalisti e comitati dei territori di Avetrana, Erchie e Manduria che si erano precedentemente accreditati. Il tavolo era composto anche dai vertici dell’Acquedotto pugliese e del Dipartimento Opere pubbliche della Ragiona Puglia nella persona della dirigente Barbara Valenzano che ha nuovamente illustrato i due progetti depuratividei comuni consorziati, quelli di Manduria e Sava e Porto Cesareo e Nardò.
Tra timide reazioni degli ambientalisti e le rigide indicazioni della parte istituzionale del tavolo, l’opzione passata è stata la famosa soluzione B, quella con i buffer ecologici, il recupero dei reflui depurati in agricoltura e per usi civili e lo scarico di soccorso in battigia. Niente di nuovo, insomma, se non la certezza che, citando il presidente Emiliano, «la partita è game over».
Il vicesindaco di Avetrana, non al meglio di sé, ha tentato di opporsi chiedendo una sospensione die lavori a Urmo per riprendere la discussione dopo l’estate. Proposta che non è stata considerata. L’unica opposizione concreta è stata quella tentata dall’ex sindaco di Avetrana, Luigi Conte, protagonista di un acceso scontro con il suo ex compagno di partito, Emiliano appunto. Persino il presidente di Legambiente di Manduria, Giuseppe De Sarlo, («se proprio il depuratore non si può spostare, garantiamo almeno le migliori tecnologie»), ha dovuto capitolare di fronte alle chiare e inamovibili posizioni di Emiliano che ha risposto a tutte le domande con argomenti che non facevano una piega: «il vero danno ambientale – è stata la sua tesi – esiste adesso con i pozzi neri che scaricano nella falda e con il vecchio depuratore che inquina e chi sostiene che il nuovo depuratore porterà la cacca in mare dice una porcata». Alla fine è toccato al sindaco di Manduria il quale non ha fatto altro che confermare quello che Emiliano aveva sostenuto per ore: «Un conto è protestare, altra cosa è firmare e io non posso assumermi una responsabilità simile», ha ribadito Massafra tirandosi dietro anche il vicesindaco di Avetrana: «abbiamo avuto degli scontri io e Scarciglia – ha detto -, ma ora che deve firmare vedo che il suo atteggiamento sta cambiando», ha detto Massafra.
Nazareno Dinoi
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17 commenti
Mario Sabba
sab 26 agosto 2017 09:52 rispondi a Mario SabbaVisto che il depuratore asservirà anche le zone della marina perché intanto non si predispone il tronco dove la popolazione verserà i liquami quando sarà tutto pronto e non bisognerà aspettare qualche decennio dopo aver istallato il depuratore qualunque sia la decisione politica, così facendo la politica da un forte segnale della necessità del depuratore.
Raffaella O.
ven 4 agosto 2017 11:32 rispondi a Raffaella O.EMILIANO e MASSAFRA ..insieme al vostro compare VENDOLA siete una vergogna! ?? Una delusione....?? Un errore clamoroso ?? che la cacca sia con voi alle prossime elezioni e che vi accompagni sempre nella vostra vita ! Se proprio dalla terra non si può fermare questo SCEMPIO speriamo almeno che l'aiuto arrivi dai cielo!
Gino
mer 26 luglio 2017 12:56 rispondi a GinoPraticamente non é cambiato nulla, anzi a quanto pare ora avremo anche la melma. Specchiarica utilizzata negli anni solo come portafoglio dell'amministrazione comunale di Manduria per organizzare serate a San Pietro. Specchiarica zona priva di qualsiasi servizio basilare...realizzare un depuratore correttamente funzionanate uguale pura utopia! Ah dimenticavo, da quest'anno anche senza illuminazione sulla litoranea.
Alessandro Alessandro
mar 25 luglio 2017 07:28 rispondi a Alessandro AlessandroE la fine di una lunga favola peccato per il nostro mare.. la natura nn merita questo
Iacobellis Nicola
mar 25 luglio 2017 05:54 rispondi a Iacobellis NicolaIl presidente emiliano ha recitato la sua farsa capovolgendo la realtà dei fatti. Il popolo caro presidente NON CHIEDEVA DI NON COSTRUIRE IL DEPURATORE. Chiedeva che fosse adeguato alle tecnologie esistenti (sembra che questo sarà attuato), che i reflui non fossero riversati a mare ( pur con qualche perplessità questo sembra che sarà attuato) e chiedeva,inoltre,UNA DIVERSA COLLOCAZION E LONTANA DALLE ABITAZIONI DI SPECCHIARICA CHIDRO (marine di manduria) E DI URMO (agro di avetrana) che si troveranno sotto gli effluvi derivanti per forza di cosa dal depuratore questo sarà inevitabile per chidro specchiarica sottovento a Sud del depuratore. BASTAVA SPOSTARE IL DEPURATORE ALL'INTERNO, nel sito del vecchio depuratore o meglio tra sava e manduria. Eh no sindaco: not in my back yard!!!!!
Giovanni Cazzato
mar 25 luglio 2017 03:11 rispondi a Giovanni CazzatoLe associazioni ambientaliste come agiranno con i loro legali? E se l'impianto si farà come controllare la corretta gestione del depuratore?
Giovanni Cazzato
mar 25 luglio 2017 03:06 rispondi a Giovanni CazzatoLe organizzazioni che vogliono opporsi possono farlo con atti formali, visto che il progetto va modificato. Chiedo con quali procedure? E l' appalto si puó confermare? Il costo rimane invariato?
Melle Leonardo
mar 25 luglio 2017 02:49 rispondi a Melle LeonardoOra sarà contento il sig. Sergio di sipio ora ha ottenuto ciò che voleva grazie!
giorgio sardelli
mar 25 luglio 2017 09:56 rispondi a giorgio sardelliPERO'CARA REDAZIONE PER SCRIVERE UN COMMENTO CI VUOLE UNA MANO SANTA, se si sbaglia non si può tornare per correggere
Cosimo antonio
mar 25 luglio 2017 08:03 rispondi a Cosimo antonioFinalmente tra un po di anni si parlerà di fogna a san pietro e nelle nostre marine
Carlo.
mar 25 luglio 2017 03:01 rispondi a Carlo.----- Se qualcuno non li ferma, tra un po' di anni si parlerà solo dei problemi che hanno creato facendo il depuratore giù al mare; per la fogna, poi, almeno le prossime due generazioni aspetteranno guardando in cielo se si vedrà la Stella.
Rita Bisestile
mar 25 luglio 2017 07:03 rispondi a Rita BisestileGet.mo direttore. Relazione chiarissima.. grazie. Decisioni dei nostri amministratori pessime.credo che in molti abbandoneremo questo litorale.
Salvatore Dimonopoli
mar 25 luglio 2017 06:58 rispondi a Salvatore DimonopoliCredo che la cosa più importante per cui dovremo batterci sarà quella di vigilare e monitorare costantemente il funzionamento della struttura,cosa di cui non ha parlato nessuno
giorgio sadelli
mar 25 luglio 2017 09:54 rispondi a giorgio sadellisi, il controllo del buon funzionamento della struttura che depura la cacca è l'unica cosa che dee interessare a tutti i citadini sia che siano di SAVA MANDURIA AVETRANA compreso altri interessati al mare di manduria aetraa continuare a scaricare in falda non è una buona cosa oggi sicuramente si inquinatanto
Giovanni Cazzato
mar 25 luglio 2017 03:46 rispondi a Giovanni CazzatoA Taranto furono costruite centraline di controllo dell'aria in varie zone e abbiamo visto che fine ha fatto i dati registrati. Nel caso bisognerebbe installare monitor in zone pubbliche ove poter vedere i dati della. Qualità delle acque sia in entrata che in uscita dall'impianto. Tali soluzioni sono già adottate ad esempio nel pieno centro di Stoccolma.
Carlo.
mar 25 luglio 2017 02:48 rispondi a Carlo.-------------------------- Dai commenti che leggo sembra che chi li scriva viva in Germani, dove tutto funziona bene.-------------------------- Figlioli, qui siamo in Italia, dove tutto quello che sembra non è! ------------------------------------ Il vostro problema è uno solo: "se eravate convinti che quel depuratore non andava fatto in quel posto (interpretate il posto come meglio volete), non c'è bisogno che oggi diciate che va bene farlo in mezzo alla gente, facendo marcia indietro sol perché cosi dicono alcuni politici.---------------------------------------------- Se è NO, è NO. ieri, oggi , domani e sempre.-------------------- E poi tutti diciamo che il depuratore va fatto, e come se ti rivolgessi al calzolaio per farti riparare le scarpe, c'è calzolaio buono e calzolaio meno buono.
Carlo.
mar 25 luglio 2017 09:23 rispondi a Carlo.-------- Vigilare? --------- Che cosa deve vigilare? -------- Dal suo commento si vede che anche si è convertito, come del resto i partecipanti al "banchetto"!