
«Vittoria di Nardò che dice no per sempre a condotta sottomarina e scarico a mare». Così in un comunicato stampa il Comune neretino annuncia la notizia che la Città di Manduria non potrà mai dare. «Regione Puglia e Aqp – si legge nella nota di Nardò -, rilanciano sul riuso delle acque e l’eliminazione totale dello scarico a mare, grazie a quanto sancito dalla giunta regionale nella delibera 1093 del 7 luglio scorso».
La delibera a cui ci si riferisce voluta dal presidente Michele Emiliano, ha confermato il percorso già intrapreso dal progetto “scarico zero”. Come è stato possibile lo spiega sempre il comunicato ufficiale del comune che confina territorialmente, lato mare, con il comune Messapico. «La distanza dal mare dell’ecofiltro, così come stabilito dall’accordo, sarà superiore a 5 chilometri».
Possibilità che non è stata invece possibile per Manduria il cui sito individuato da una parte dell’attuale maggioranza è distante meno di due chilometri dal mare destinato, quindi, ad accogliere la famosa condotta emergenziale o complementare.
Tornando al progetto di Porto Cesareo perfezionato con la delibera di giunta del 7 luglio, il piano prevede che l’amministrazione del sindaco Pippi Mellone gestisca in autonomia e fin da subito i primi 600 allacci «con la realizzazione di trincee drenanti nel perimetro dell’impianto di depurazione esistente sul proprio territorio, aventi una capacità di assorbimento di 500 metri cubi giornalieri, quindi sufficienti a soddisfare ben oltre questo numero di utenze». In questo modo il comune jonico sarà autonomo senza toccare il mare.
Salto di qualità anche nel livello di depurazione, che passa da tabella 1 a tabella 4 (Anche Manduria avrà la tabella 4). ?«È la vittoria di Nardò che dice no per sempre a condotta sottomarina e scarico a mare – dice il sindaco Pippi Mellone – ed è la prova, per l’ennesima volta, che Michele Emiliano è un uomo di parola. La soluzione trovata conferma quanto detto dal presidente a Nardò a settembre scorso durante un incontro all’Urban Park davanti ai cittadini neretini ed è la soluzione ambientalmente più giusta, scevra da ogni condizionamento di campanile». ?Soddisfatto anche l’assessore all’ambiente Mino Natalizio. «La delibera approvata dalla giunta regionale – commenta – è la vittoria della cultura del riuso delle acque, delle nostre ragioni, dell’ambiente e delle comunità di Nardò e Porto Cesareo che potranno finalmente risolvere la questione della gestione dei reflui senza farli finire in mare, ma utilizzandoli come risorsa fondamentale per il ripascimento della falda a usi irrigui e civili».
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11 commenti
Gregorio
ven 23 luglio 2021 05:30 rispondi a GregorioChissà, se questo articolo lo leggeranno i "nostri" politici !!! Punteranno all'AMBIENTE? o ai SOLDI? P.s. : secondo me ,...la seconda !!!????????
M M
ven 23 luglio 2021 10:14 rispondi a M MDi cosa si lamenta una cittadinanza supina? Se si continua a votare di pancia questi sono i risultati. Lecce e provincia da sempre hanno votato per chi tutela gli interessi della comunità e non obbedendo al capobastone di turno. Chiedetevi: per chi ho votato? cosa ne hanno fatto del mio voto? che ritorno ha avuto la comunità? Chi ha colpa del suo mal pianga se stesso!
cittadino
ven 23 luglio 2021 08:21 rispondi a cittadinoImpietodo, e certamente non voluto paragone. Confrontare un paese civile con un paese in cui gli amministratori, da decenni hanno solo favorito come fosse una manna, discariche e depuratori e quanto di più nefasto per il territorio, equivale a fare emergere tutta l'incoerenza di un popolo che va dove lo porta il vento senza alcun barlume di speranza per il futuro.
Marco Mazza Santomartino
ven 23 luglio 2021 07:23 rispondi a Marco Mazza SantomartinoGrazie al nostro Presidente attuale, all'epoca già al potere,una volta in più. Ma poi riescono a dormire sereni? Beati loro
Antonio
ven 23 luglio 2021 07:06 rispondi a AntonioA Nardò c'è chi ha voce in capitolo ed è una comunità che rema tutta nello stesso senso, a Manduria, solo nani, pupi e ballerine. Tutto passa sopra le teste degli allocchi di turno, senza che questi riescano ad aprire bocca.
Lorenzo
ven 23 luglio 2021 06:17 rispondi a LorenzoQuando insisto a dire che altrove fanno politica a tutela del territorio, mentre a Manduria giocano a tressette...con il morto... La Marina. Opinione P. S. complimenti x la foto di questo articolo, ottima vista della ex spiaggetta, con ben evidente il deposito alghe ( decennale!) e le barche ormeggiate a pochi metri. Ma Torre Colimena è un porto censito nelle carte nautiche? Mah
Walter
ven 23 luglio 2021 02:48 rispondi a WalterBuongiorno Nardò appartiene a Lecce, dove regna intelligenza, rispetto ambientale e compattezza. A 40 kilometri Manduria, dove regna Arroganza e incapacità con disastri Ambientale
paolo.caramia-lftl
lun 26 luglio 2021 07:47 rispondi a paolo.caramia-lftlNon credo che nel tarantino siano tutti così ipocriti, se ci facciamo due domande forse non è proprio così, la paura ricordiamoci fa 90
GIUANNI cu la camisa cranni
ven 23 luglio 2021 07:40 rispondi a GIUANNI cu la camisa cranniBravo Walter, concordo pienamente!!
Lorenzo
ven 23 luglio 2021 07:19 rispondi a LorenzoMaruggio appartiene a Taranto ed è più lontana da Lecce. ??
Fernando
ven 23 luglio 2021 12:36 rispondi a FernandoConcordo con quanto espresso da Lorenzo, l'unico che mira sempre al cuore del problema. Aggiungo, sono tornato a Manduria in pieno Commissariamento ed ero convinto, che chiunque fosse salito alla guida del mio paese, rivoltasse Manduria come un calzino. Ad oggi, le uniche cose che sono state rivoltate, sono le promesse fatte durante la campagna elettorale. Ma anche questo è un risultato....