
L’Acquedotto pugliese ha presentato all’Ufficio delle procedure di valutazioni ambientali della Regione Puglia la simulazione delle emissioni odorigene attorno al buffer, le vasche di raccolta e disperdenti nei pressi della masseria Marina a San Pietro in Bevagna che raccoglieranno i reflui del depuratore consortile di zona Urmo Belsito. Lo studio condotto dalla dottoressa in chimica, Lucrezia di Gennaro, su incarico dell’impresa appaltatrice dell’opera, Giovanni Putignano & Figli, tracciano la mappa degli odori con tutte le varianti relative al vento, temperatura dell’aria e alla concentrazione dei reflui.
«Dalle simulazioni eseguite sulla base dei dati meteorologici disponibili e delle ipotesi assunte in accordo con la committenza – si legge nelle conclusioni del lavoro -, si può concludere che l’esposizione olfattiva simulata nello scenario considerato è conforme ai criteri di accettabilità indicati nella Legge Regionale.32/2018 per tutti i recettori».
Per la verità non tutti i punti sono conformi perché, da quello che si vince dalle tabelle allegate alla relazione, ci sono almeno quattro zone (recettori) dove il livello di odori supererà i valori in determinati periodi dell’anno. altri punti di avvertimento della puzza, entro i limiti di sopportabilità, si trovato distanti sino a due chilometri dalle vasche di raccolta (che Aqp per abbellirle le definisce Parco dell’Acqua) con direzione più accentuata sulla costa e in alto, verso la terrazza naturale dei Demani, zona di interesse turistico con ville superlusso.
Sul sito www.lavocedimanduria.it pubblichiamo la foto con le zone colorate più interessate dalla puzza e le relative distanze dove è facile vedere come rientrano nelle zone-limite (comunque al di sotto il livello di guardia), ampie zone abitate di San Pietro in Bevagna.
Quanto sarà sopportabile questa percezione dell’odore è impossibile dirlo. Come fa notare la stessa autrice della simulazione, «Per la concentrazione di odore in aria ambiente non vi sono limiti di riferimento a livello nazionale. Le normative ad oggi vigenti – aggiunge la dottoressa Gennaro -, non fissano limiti di esposizione sul territorio all’odore emesso».
I valori di riferimento regionali indicano un valore massimo di accettabilità pari a 5 unità di misura (Oue/m3). I quattro punti individuati nella simulazione che superano questa soglia, distanti sino a due chilometri dalle vasche, raggiungono il valore di 8 e, in alcuni periodi dell’anno addirittura sino a 9,3 Oue/m3.
Molto più chiara la normativa della Regione Lombardia che individua così gli stessi disturbi odorigeni.
La DGR della Regione Lombardia prevede i seguenti livelli di concentrazione odorigena:
• 1 OUE/m3 il 50% della popolazione percepisce l’odore;
• 3 OUE/m3 l’85% della popolazione percepisce l’odore;
• 5 OUE/m3 il 90-95% della popolazione percepisce l’odore.
Ad oggi non sono stati ancora definiti dei limiti precisi di odore in atmosfera in funzione della distanza dall’impianto e della tipologia di recettore interessato. Ad ogni modo, in merito ai centri abitati, si deduce la seguente chiave di lettura:
• Concentrazione di odore al recettore inferiore a 3 OUE/m3: accettabile;
• Concentrazione di odore al recettore compresa tra 3÷5 OUE/m3: fascia di valutazione;
• Concentrazione di odore al recettore maggiore di 5 OUE/m3 : non accettabile oppure accettabile con prescrizioni e/o interventi atti a limitare la dispersione delle emissioni.
Pertanto è fondamentale che nei centri abitati limitrofi all’impianto l’impatto simulato sia inferiore a 5 OUE/m3.
Di norma un valore di emissione odorigena inferiore a 1 OUE/m3 si ritiene senz’altro accettabile e può essere considerato un ottimo risultato.
I colori nella mappa di esposizione (100° percentile)
Colore giallo: tra 1 e 4 Oue/m3; colore celeste: 5 Oue/m3; colore rosso: superiore a 5 Oue/m3
Nazareno Dinoi
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10 commenti
NICOLA SANTE IACOBELLIS
mer 2 marzo 2022 08:18 rispondi a NICOLA SANTE IACOBELLISIl mio commento per qualche motivo non è completamente leggibile. Mi auguro che venga pubblicato in maniera idoneo. Grazie
Nunzia carallo
mer 2 marzo 2022 04:02 rispondi a Nunzia caralloLa puzza? Fosse solo la puzza il problema…qui stanno distruggendo uno degli ultimi territori selvaggi della litoranea salentina con il progetto idraulico più devastante della storia. Il depuratore che impatta su URMO, dove privati locali e stranieri hanno investito per costruirsi una casa, le vasche drenanti posizionate a 3km dal depuratore a ridosso dell’abitato di S. Pietro in Bevagna, e giusto sotto la via dei Demani, dove privati locali e stranieri hanno investito in ville, rivalutando e proteggendo uliveti e macchia mediterranea. E come ciliegina… lo scarico emergenziale era stato proposto addirittura nel bacino di Torre Colimena. Da Campomarino a Torre Colimena si sarebbe dovuto istituire un PARCO NATURALE e non far diventare l’intera area il cesso di Sava e Manduria.
Nicola Sante Iacobellis
mer 2 marzo 2022 03:57 rispondi a Nicola Sante IacobellisLa cecità della citta di manduria e dei suoi amministratori negli ultimi decenni non ha uguali. Non comprendere il valore socio_economico della "valorizzazione compatibile della fascia costiera con le frazioni e della stessa città ha dell'incredibile, se non di peggio. OVVIAMENTE NON STO PARLANDO DI SPECULAZIONE EDILIZIA. Ma di un razionale e limitato utilizzo della costa, in particolare al di là della tarantina e, ove possibile, in quella tra la stessa strada e la strada litoranea. Creare opportunità di lavoro è un dovere delle amministrazioni. Poi nell'articolo viene riportata la risultanza della zona masseria marina ma ci sono altre sorgenti odorigene: il depuratore e la palude del conte a ridosso della frazione torre columena. Perché non menzionate? Dove è fruibile lo studio?
Hans Denzel
mer 2 marzo 2022 02:37 rispondi a Hans DenzelÈ irresponsabile, miope e impudente allestire una struttura del genere a San Pietro presso la Masseria "La Marina", vicino alla spiaggia e agli edifici abitati. Cosa dovrebbero pensare di questo i residenti locali e come dovrebbero valutare la situazione? Non esiste un sistema che sia paragonabile a quello pianificato e dove si possa avere un'idea della situazione reale? Peccato per l'intera regione di Manduria, che in realtà ha un potenziale turistico immenso. Ma se è davvero costruito così, devo dire: ... avrebbe avuto del potenziale (in passato!!).
Gregorio
mer 2 marzo 2022 09:48 rispondi a GregorioIl cambiamento(daghl odori della marina è natura) alla Puzza . APRITE I POLMONI"🤣😂
Realtà
mar 1 marzo 2022 12:19 rispondi a RealtàMA QUESTA amministrazione NON AVEVA PROMESSO A VOI cittadini CHE AVREBBE FATTO CESSARE TUTTO??? RICORDATE i nomi alle prossime elezioni....anche parte dell opposizione che sta muta...e si sa perche
Maurizio
mer 2 marzo 2022 09:45 rispondi a MaurizioSe stanno insieme, sono tutti na razza!!! Si comprendono a vicenda Mangio io e mangi tu,, Opinione
Walter
mar 1 marzo 2022 09:07 rispondi a WalterSan Pietro,,,,, terme degli odori,,,, Sito da pubblicitarie anche sui media
Marco
mar 1 marzo 2022 08:39 rispondi a MarcoUna persona intelligente venderebbe la propria casa e se ne andrebbe da Mandria lasciando viverci i pollitici favorevoli a que$ti progetti puzzol€nti e vantaggiosi €conomicam€nt€ 🧟
Lorenzo
mar 1 marzo 2022 08:03 rispondi a LorenzoVedrete e sentirete nelle giornate di tramontana, con l' aiuto della conversione termica. La molestia olfattiva (puzza), essendo di peso specifico superiore all' aria naturale, tenderà ad andare verso il basso. Presumo che da Urmo, il basso sia la spiaggia. Immagino la via Chidro e vie traverse, come la via della Sala Bianca. Hai voglia a fare simulazioni. Avremo delle ottime estati. Non saprei quantificare in caso di forti molestie, le svalutazioni immobiliari. Sempre più convinto di scelta del luogo di depurazione non consona. Vedremo poi l' eventuale troppo pieno anche se distante, quali altri problemi potrebbe causare. Scommetto che in futuro chi lo ha voluto ad Urmo, neghera' e giurera' di non c'entrare nulla. Opinioni